Ubi si avvia a compiere un altro passo nel riassetto del modello distributivo, con l’ulteriore taglio di sportelli e il rinnovamento della rete, in linea con quanto previsto dal piano strategico al 2020.
Secondo rumor di stampa, nell’ultimo trimestre dell’anno in corso sarà portata a termine il secondo step della riorganizzazione della rete, che prevede la chiusura di 176 punti vendita.
Durante la prima fase di revisione del modello distributivo, sono state chiuse diverse filiali per rimuovere le sovrapposizioni territoriali formatesi con l’aggregazione delle tre Good Bank (ex Banca Etruria, ex Banca Marche ed ex Carichieti).
Una volta portata a temine la seconda parte della riassetto, il numero totale degli sportelli tagliati sarà pari a 280. Al 2020 il gruppo farà affidamento su 1.616 filiali.
Nel frattempo, la banca guidata da Victor Massiah ha dato avvio nei mesi scorsi al programma per rinnovare e ammodernare le filiali. Per fine 2018 saranno rinnovate 200 agenzie (50 entro il primo semestre) con un investimento totale di 70 milioni. L’obiettivo è arrivare all’ammodernamento di 700 filiali entro fine piano con un esborso totale previsto di circa 240 milioni.
Intorno alle 10:40 le azioni segnano uno scatto del 6,7% a 3,44 euro, mentre l’indice di settore sale del 4,7 per cento. Le performance beneficiano della schiarita del quadro politico dopo la formazione del governo politico targato Lega-5 Stelle.