Il Ftse Italia Banche termina la settimana con un calo del 2,8% ma sovra-performando di oltre due punti percentuali l’analogo europeo (-5,1%), frenando anche il Ftse Mib (-1,3%). Quest’ultimo si è mosso sulle montagne russe in una settimana caratterizzata da diversi colpi di scena sul piano politico.
Dopo il primo tentativo naufragato lo scorso week end di formare un governo politico targato Lega-5 Stelle, su input del capo dello Stato, Sergio Mattarella, si è cercato di creare un esecutivo tecnico che traghettasse il Paese fino alle elezioni in autunno, prima che tornasse in auge un’intesa per un governo politico guidato da Giuseppe Conte appoggiato da leghisti e pentastellati. Ipotesi diventata poi realtà nella serata di giovedì con tanto di giuramento il giorno successivo.
Si è trovata anche una soluzione per la spinosa questione relativa alla collocazione del “nemico” dell’Europa Paolo Savona, a cui alla fine è stato assegnato il ministero per Politiche Comunitarie, mentre il Mef è stato affidato a Giovanni Tria.
In questo scenario lo spread Btp-Bund, dopo la repentina risalita dei giorni scorsi (in cui si era anche portato nettamente sopra la soglia dei 300 punti base) è andato progressivamente calando fino a scendere in area 215 punti base. Il comparto bancario, dopo essere stato fortemente penalizzato dal significativo rialzo dello spread, ha man mano riacquisito vigore grazie alla contrazione dello stesso, riuscendo pian piano a ridurre il rosso accumulato, grazie soprattutto al rimbalzo di venerdì.
Nel listino principale il recupero più significativi è stato registrato da Banco Bpm, che, grazie soprattutto al forte rimbalzo dello scorso venerdì, è riuscito a riagganciare la parità. L’andamento ha beneficiato della notizia riguardante il via libera del cda alla cessione tramite cartolarizzazione di un portafoglio da 5,1 miliardi di Npl.
Controcorrente Mps (+1,7%), la cui performance è stata supportata dal fatto che dal prossimo 15 giugno sarà inserita nel Ftse Italia Mid Cap dato che dalla riammissione alla quotazione (avvenuta il 25 ottobre 2017) non era ancora stata inserita in nessun paniere.
Nel Mid Cap bene Popolare di Sondrio (+1,1%), i cui vertici hanno sottolineato che un quadro più chiaro sulla trasformazione in spa lo si potrà avere solo dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato, mentre su Credem (-%) prevalgono le vendite (-0,8%), con l’agenzia Moody’s che ha messo sotto osservazione la valutazione del rischio di controparte. Sottotono Creval (-2%), con il presidente Miro Fiordi che ha ribadito la prosecuzione dei lavori per riformare la governance.
Tra le Small Cap si mette in evidenza Banca Profilo (+2,7%), tra i potenziali candidati per una partnership con Nextam Partners, mentre cede Carige (-2,5%), che ha perfezionato la partnership con Ibm per la gestione del sistema IT e sta proseguendo nel de-risking.