Mercati – Ftse Mib rallenta ma resta positivo (+0,4%), utilities in evidenza

Mattinata moderatamente positiva per i listini del Vecchio Continente, dopo la seduta in rialzo delle Borse asiatiche. Intorno alle 12:15 il Ftse Mib di Milano scambia guadagna lo 0,4%, in rallentamento rispetto all’apertura. Segno più anche per il Dax di Francoforte (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,5%), oltre che per i futures sugli indici americani, ancora in scia ai dati sopra le attese di venerdì sul mercato del lavoro statunitense.

Il job report Usa ha concluso positivamente una settimana agitata, caratterizzata dalle turbolenze politiche in Europa che si sono risolte con la formazione del nuovo governo in Italia e con il ribaltone Rajoy-Sanchez in Spagna.

L’attenzione torna ora a focalizzarsi principalmente sulle questioni commerciali, in vista del meeting di fine settimana del G7, con l’UE e il Canada che minacciano provvedimenti verso l’America in risposta ai dazi su acciaio e alluminio. Nel weekend sono proseguiti invece i dialoghi fra Stati Uniti e Cina, anche se Pechino è pronta a ritirarsi dagli accordi qualora Trump prosegua nella sua politica protezionistica contro il Paese asiatico.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica sono stati diffusi i dati sui prezzi alla produzione dell’Eurozona, invariati ad aprile, e l’indice Pmi costruzioni del Regno Unito, fermo a 52,5 punti a maggio, mentre nel pomeriggio sarà la volta degli ordinativi industriali e di beni durevoli americani di aprile.

Sul Forex l’euro recupera terreno sulle principali valute, riportandosi a 1,1725 dollari e a 128,6 yen, mentre il cambio fra biglietto verde e la moneta nipponica è poco mosso a 109,6.

Mentre si attendono le prime mosse del nuovo esecutivo, nel comparto obbligazionario lo spread Btp-Bund arretra ulteriormente a 210 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,51 per cento.

Tra le materie prime resta debole il petrolio, con Wti e Brent in flessione rispettivamente a 65,7 e 76,3 dollari al barile, dopo le vendite della scorsa ottava innescate dall’aumento della produzione statunitense e dalle ipotesi di graduale rimozione dei tagli alla produzione da parte dei Paesi Opec. Invariato l’oro in area 1.294 dollari l’oncia.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano le utilities, in recupero grazie anche all’attenuarsi delle tensioni sul debito italiano. Brilla in particolare ITALGAS (+3%), che beneficia pure dell’upgrade di Kepler Cheuvreux da ‘hold’ a ‘buy’ con traget price a 5,30 euro. Ben intonate A2A (+2,7%), SNAM (+2%), ENEL (+1,7%) e TERNA (+1,7%).

Peggiorano in mattinata le banche, tra cui restano positive INTESA (+0,6%) e UNICREDIT (+0,6%), quest’ultima al centro di nuove voci su una possibile fusione con Société Générale. Vendite invece su BPER (-1,6%), UBI (-1,8%) e BANCO BPM (-1,6%).

In fondo al Ftse Mib FCA (-1,9%), ancora debole dopo la presentazione del nuovo piano industriale di venerdì e i dati più deboli del mercato sulle immatricolazioni di maggio in Italia. Debole infine SAIPEM (-0,4%) nonostante il nuovo contratto in Medio Oriente per un valore di circa 1,3 miliardi di dollari.