Dopo una mattinata in modesto rialzo il Ftse Mib perde terreno, appesantito da banche e Fca, e alle 15:50 viaggia poco sotto la parità (-0,3%). Ancora ben intonati, invece, il Dax di Francoforte (+0,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,6%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,4%), così come gli indici americani, in progresso fra lo 0,5% e lo 0,9 per cento.
Wall Street continua in parte a beneficiare del job report sopra le attese di venerdì, anche se le preoccupazioni legate al protezionismo dell’amministrazione Trump frenano ulteriori guadagni.
Nel weekend sono proseguiti i dialoghi fra Stati Uniti e Cina, con Pechino pronta a ritirarsi dagli accordi qualora Trump introduca altre sanzioni contro il Paese asiatico. Cresce inoltre l’attesa per il meeting di fine settimana del G7, dopo le preoccupazioni espresse dalle principali economie alleate degli Usa per i dazi su acciaio e alluminio.
Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica sono stati diffusi i dati sui prezzi alla produzione dell’Eurozona, invariati ad aprile, e l’indice Pmi costruzioni del Regno Unito, fermo a 52,5 punti a maggio, mentre a breve sarà la volta degli ordinativi industriali e di beni durevoli americani di aprile.
Sul Forex l’euro recupera terreno sulle principali valute, mantenendosi sopra 1,17 dollari e a 128 yen, mentre il cambio fra biglietto verde e la moneta nipponica è poco mosso a 109,6.
Nel comparto obbligazionario lo spread Btp-Bund arretra a 214 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,54 per cento.
Tra le materie prime resta poco mosso il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 65,9 e 76,4 dollari al barile, dopo le vendite della scorsa ottava innescate dall’aumento della produzione statunitense e dalle ipotesi di graduale rimozione dei tagli alla produzione da parte dei Paesi Opec. Sostanzialmente stabile l’oro in area 1.296 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano le utilities mentre arretrano le banche, soprattutto BPER (-3,4%), UBI (-3,9%) e BANCO BPM (-4,5%), ma anche UNICREDIT (-1,3%) al centro di nuove voci su una possibile fusione con Société Générale.
Sottotono anche FCA (-3,6%), ancora in scia alla presentazione del nuovo piano industriale di venerdì e i dati più deboli del mercato sulle immatricolazioni di maggio in Italia.
Fra le utilities, invece, ben intonate in particolare ITALGAS (+4%), che beneficia pure dell’upgrade di Kepler Cheuvreux da ‘hold’ a ‘buy’ con traget price a 5,30 euro, A2A (+2,2%), SNAM (+1%), ENEL (+1%) e TERNA (+1,4%).