Mercati – Milano (-0,5%) chiude in coda all’Europa, giù banche e Fca

Chiusura in rialzo per le Borse europee, eccetto Milano appesantita dalle vendite sui bancari e su Fca. Il Ftse Mib archivia le contrattazioni in flessione dello 0,5% a 22.010 punti, sotto-performando il Dax di Francoforte (+0,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,2%).

Ben intonata Wall Street, sull’onda lunga del job report sopra le attese diffuso venerdì, anche se le preoccupazioni legate al protezionismo dell’amministrazione Trump frenano ulteriori guadagni.

La risoluzione delle tensioni politiche in Italia e Spagna, rispettivamente con la nascita del governo Lega-M5S e con il ribaltone Rajoy-Sanchez ha dissipato il nervosismo che aveva caratterizzato la prima parte della scorsa ottava, restituendo un po’ di ottimismo agli investitori europei.

L’attenzione torna ora a focalizzarsi principalmente sugli aspetti commerciali, in vista del meeting di fine settimana del G7 in Canada, dopo le preoccupazioni espresse dalle principali economie alleate degli Usa per i dazi su acciaio e alluminio. Nel week end, inoltre, sono proseguiti i dialoghi fra Stati Uniti e Cina, con Pechino pronta a ritirarsi dagli accordi qualora Trump introduca altre sanzioni contro il Paese asiatico.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, sono stati diffusi i dati sui prezzi alla produzione dell’Eurozona, invariati ad aprile, e l’indice Pmi costruzioni del Regno Unito, fermo a 52,5 punti a maggio, mentre gli ordinativi industriali e di beni durevoli americani di aprile hanno mostrato un rallentamento.

Sul Forex l’euro recupera terreno sulle principali valute, mantenendosi in area 1,17 dollari e sopra i 128 yen, mentre il cambio fra biglietto verde e la moneta nipponica è poco mosso a 109,7.

Nel comparto obbligazionario lo spread Btp-Bund arretra a 208 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,5 per cento.

Tra le materie prime resta debole il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 65 e 75,8 dollari al barile, dopo le vendite della scorsa ottava innescate dall’aumento della produzione statunitense e dalle ipotesi di graduale rimozione dei tagli alla produzione da parte dei Paesi Opec. Sostanzialmente stabile l’oro in area 1.294 dollari l’oncia.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano le utilities mentre arretrano le banche, soprattutto BPER (-2,9%), UBI (-3,2%) e BANCO BPM (-2,9%), ma anche UNICREDIT (-0,8%) al centro di nuove voci su una possibile fusione con Société Générale.

Sottotono anche FCA (-3,6%), ancora in scia alla presentazione del nuovo piano industriale di venerdì e i dati più deboli del mercato sulle immatricolazioni di maggio in Italia.

Fra le utilities, invece, ben intonate in particolare ITALGAS (+2,8%), che beneficia pure dell’upgrade di Kepler Cheuvreux da ‘hold’ a ‘buy’ con traget price a 5,30 euro, A2A (+2,4%), SNAM (+0,9%), ENEL (+1,1%) e TERNA (+1,3%).