Borse europee in miglioramento dopo una partenza prudente, ad eccezione di Londra ancora in negativo. Alle 11:50 circa il Ftse Mib avanza dello 0,7%, mediamente in linea con il Dax di Francoforte (+1%), il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,6%) mentre il Ftse 100 cede lo 0,4 per cento.
Per i mercati si tratta comunque di una fase interlocutoria, dopo le tensioni politiche della scorsa settimana e in attesa dei meeting di Fed e Bce in programma nei prossimi 10 giorni. Sullo sfondo permangono le preoccupazioni legate ai rapporti commerciali, con UE e Canada pronte ad adottare contromisure verso gli Usa dopo l’introduzione dei dazi su acciaio e alluminio, aspettando il summit del G7 in calendario nel fine settimana in Quebec.
Nel frattempo, i dati macro continuano a segnalare un rallentamento dell’espansione economica nell’Eurozona, con gli indici Pmi ai minimi da circa un anno e mezzo, nonostante i lievi segnali di miglioramento del settore terziario in Italia e Spagna.
Sul Forex l’euro/dollaro continua ad oscillare in area 1,17 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si attesta a 109,8.
Nel comparto obbligazionario lo spread Btp-Bund risale di circa 6 bp a 216 punti, con il rendimento del decennale italiano al 2,56%, in attesa delle mosse del nuovo governo che tra oggi e domani dovrebbe ricevere la fiducia di Camera e Senato.
Movimenti contenuti tra le materie prime, con l’oro in area 1.293 dollari l’oncia e le quotazioni del petrolio Wti e Brent rispettivamente a 65,1 e 75,3 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, resta in luce SAIPEM (+4%) su cui JP Morgan ha migliorato la raccomandazione da ‘neutral’ a ‘overweight’ con target price alzato da 3,80 a 4,30 euro.
In evidenza anche RECORDATI (+4%), STM (+2,8%) e i bancari BPER (+2%) e BANCO BPM (+2,2%) in recupero dopo le vendite di ieri. Rimbalza anche FCA (+1,6%), debole nelle ultime due sedute in seguito alla presentazione del piano industriale.
In rialzo dello 0,9% UNICREDIT, che secondo alcune indiscrezioni starebbe lavorando per la definizione di un accordo di bancassurance con GENERALI (-1%) per rafforzare l’offerta in Europa Orientale, mentre Société Générale ha smentito i rumors su una possibile fusione tra i due istituti. Deboli BANCA GENERALI (-1,8%) e AZIMUT (-1,6%), poco sotto la parità le utilities dopo gli acquisti di ieri.