Chiusura sottotono per il Ftse Mib (-1,2% a 21.750 punti), che ha perso terreno nel corso della giornata dopo il discorso del premier Giuseppe Conte al Senato. Nel Vecchio Continente si sgonfiano sul finale, dopo una seduta perlopiù positiva, anche il Dax di Francoforte (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%), mentre il Ftse 100 di Londra rimane negativo per tutta la seduta e archivia gli scambi a -0,7 per cento. Poco mossa Wall Street, con il Nasdaq che annulla un guadagno iniziale e il Dow Jones che scivola a -0,4 per cento.
Le parole di Conte hanno subito diviso maggioranza e opposizione e hanno innescato la risalita dello spread Btp-Bund, tornato velocemente in area 240 bp, con il rendimento del decennale italiano al 2,76 per cento. Alle 19:30 il Senato dovrà votare la fiducia al nuovo esecutivo, mentre domani alle 17:30 toccherà alla Camera.
Estendendo lo sguardo ai mercati internazionali, gli investitori sono già proiettati alle riunioni di Fed e Bce in calendario la settimana prossima. Nel frattempo, si attendono sviluppi sui rapporti commerciali globali, in vista anche del summit del G7 di fine settimana.
Pochi spunti rilevanti dall’agenda macroeconomica, dove gli indici Pmi di maggio continuano a segnalare un rallentamento della crescita nell’Eurozona, mentre negli Usa gli indicatori hanno subito una revisione al rialzo rispetto alle stime preliminari e mostrano un’accelerazione da aprile.
Sul Forex l’euro/dollaro cala nuovamente sotto quota 1,17, mentre il cambio fra biglietto verde e yen è poco mosso a 109,6. Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio restano deboli con Wti e Brent rispettivamente a 64,8 e 74,4 dollari al barile, in scia anche alle indiscrezioni secondo cui gli Usa avrebbero chiesto all’Arabia Saudita e ad altri esportatori di aumentare l’output.
Tornando a Piazza Affari, le vendite tornano a pesare sul settore finanziario e sulle utilities, in scia alla risalita dello spread. Chiudono in fondo al Ftse Mib AZIMUT, INTESA, UNICREDIT, BPER e UBI con ribassi fra il 3% e il 4%, oltre a MEDIASET a -3,5 per cento.
In controtendenza STM (+4,3%), in scia alla buona intonazione del settore tecnologico, seguita da MONCLER (+3,8%) e RECORDATI (+3,7%), sostenuta dalle voci di un possibile interesse da parte delle società di investimento Cinven e Bain Capital. In evidenza anche FERRARI (+2,8%), CAMPARI (+1,8%) e PIRELLI (+1,6%).