Giornata volatile per il Ftse Mib, che intorno alle 16:10 viaggia in ribasso dello 0,6 per cento. Negativo anche il Ftse 100 di Londra (-0,4%), mentre il Dax di Francoforte (+0,9%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) viaggiano in frazionale rialzo e l’Ibex 35 di Madrid è flat. Avvio poco mosso per Wall Street, con il solo Nasdaq in rialzo dello 0,4 per cento.
Il principale indice milanese ha perso terreno nel corso della giornata, in concomitanza con le parole del premier Conte, nel giorno in cui il nuovo governo chiede la fiducia al Senato; domani invece toccherà alla Camera. Intanto lo spread Btp-Bund risale di circa 23 bp a 231 punti, con il rendimento del decennale italiano al 2,7 per cento.
Nel complesso i mercati vivono una fase di transizione, in attesa di sviluppi sui rapporti commerciali globali e in vista del summit del G7 di fine settimana, con un occhio già proiettato alle riunioni di Fed e Bce in calendario nella prossima ottava.
Pochi spunti anche dall’agenda macroeconomica, dove gli indici Pmi continuano a segnalare un rallentamento della crescita nell’Eurozona, mentre negli Usa gli indicatori hanno subito una revisione al rialzo rispetto alle stime preliminari.
Sul Forex l’euro/dollaro cala nuovamente sotto quota 1,17 a 1,166 mentre il cambio fra biglietto verde e yen è stabile a 109,8.
Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio si avvicinano ai minimi di un mese con il Brent (-1,8%) a 73,9 dollari e il Wti (-0,5%) a 64,4 dollari, in scia alle indiscrezioni secondo cui gli Usa avrebbero chiesto all’Arabia Saudita e ad altri esportatori di aumentare l’output.
Tornando a Piazza Affari, brilla STM (+5,2%) in scia alla buona intonazione del settore tecnologico, seguita da RECORDATI (+4,3%) sostenuta dalle voci di un possibile interesse da parte delle società di investimento Cinven e Bain Capital. Bene
In evidenza anche MONCLER (+3,8%), sui massimi storici e i titoli dell’automotive tra cui FCA (+1,5%), debole nelle ultime due sedute in seguito alla presentazione del piano industriale. Sottotono invece banche e servizi finanziari, oltre alle utilities, in concomitanza con la risalita dello spread.