Prosegue l’ascesa iniziata lo scorso venerdì con un’altra solida seduta nella quale tutti e quattro gli indici principali guadagnano tra i quattro decimi di punto percentuale (S&P500 e Russell 2000) ed i sette (Dow Jones e Nasdaq).
Il listino tecnologico e quello delle small caps mettono a segno i loro rispettivi massimi storici con il primo che chiude al di sopra dei 7.600 punti.
La situazione macro economica mondiale un po’ più complicata ed i rischi di una nuova guerra commerciale planetaria non sembrano preoccupare i listini azionari ed in particolare quelli statunitensi che hanno ripreso la marcia di continuo apprezzamento, interrotta parzialmente da inizio febbraio.
Sette degli undici settori dello S&P500 hanno registrato guadagni con i consumi discrezionali (+1,1%), l’immobiliare (+1%) e la tecnologia (+0,8%) in particolare evidenza.
L’ascesa del Nasdaq è stata favorita da Apple (+0,8%) ed Amazon (+1,5%), entrambe al loro nuovo massimo storico, al pari di Microsot, Adobe, Eletronic Arts e Netflix.
In after hours, Twitter schizza in avanti del cinque per cento, in seguito all’immissione del titolo nel paniere dello S&P500.
Sul lato opposto, in calo il settore energia (-0,9%) appesantito dal nuovo calo del greggio (-1,6%) che scende a 64,75 dollari al barile, il 10,4% in meno rispetto al picco dello scorso 21 maggio.
In ribasso anche il mercato obbligazionario con il rendimento del T-bond che sale al 2,94% in guadagno di quattro basis points.