Nuovo scompiglio nel settore delle popolari dopo le parole del presidente del neo presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che ha affermato di volere rivedere la riforma delle popolari e delle Bcc.
“Sicuramente ci sarà la revisione dei provvedimenti sul credito cooperativo e sulle banche popolari, soprattutto per quelle più integrate sul territorio”, aveva affermato Conte nel corso del suo intervento alla Camera lo scorso mercoledì.
Al momento non vi sono dettagli sulle intenzioni del nuovo esecutivo, che secondo alcune indiscrezioni di stampa potrebbe introdurre un tetto al possesso azionario per limitarne la contendibilità.
Se si andasse in quella direzione sarebbe una doccia fredda per gli investitori istituzionali recentemente entrati nel capitale delle ex popolari quotate. Tuttavia, al momento non si hanno certezze sui tempi e sui modi con cui il nuovo governo interverrà e le misure potrebbero non riguardare gli istituti di maggiori dimensioni quotati in Borsa per i quali è avvenuta la trasformazione in spa.
Sulla questione, Alessandro Vandelli, Ad di Bper, una delle ex popolari trasformatesi in spa, ha espresso la sua opinione: “Sulle popolari credo sia difficile tornare indietro, siamo fuori tempo massimo”.
Anche Antonio Patuelli, presidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italia), è intervenuto affermando che “Bisogna vedere che cosa ci sarà nell’articolato; non affronto aspetti politici, guardo agli aspetti giuridici”.