ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un lieve progresso dello 0,3% ma tenendo meglio dell’omologo europeo (-0,5%), risentendo parzialmente della performance sottotono del comparto bancario (-1,2%) e uniformandosi sostanzialmente al Ftse Mib (-0,2%). Gli investitori restano in attesa dei primi passi che compierà il neo esecutivo, nonché sui possibili annunci in merito all’exit strategy dal Qe che potrebbero essere fatti dopo il meeting delle Bce del prossimo 14 giugno.
Il mercato si interroga su come il neo presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha in mente di rendere concrete le riforme paventate e che gli hanno fatto incassare il via libera delle Camere. Nello specifico, la questione principale riguarda le modalità con cui verranno reperite le risorse e le potenziali conseguenze sul deficit e sulla sostenibilità del debito pubblico.
La seduta mista del comparto bancario si riflette solo marginalmente sui titoli del risparmio gestito, tra i quali spicca Banca Generali (+2,4%), ancora supportata dal dato positivo relativo alla raccolta netta di maggio e alla conferma dell’indicazione di acquisto da parte di alcuni broker. Bene Banca Mediolanum (+0,5%), sostenuta dalla buona tenuta della raccolta netta di maggio.
Frena Poste Italiane (-0,4%), che nelle prossime settimane dovrebbe ricevere le offerte dai vari operatori in corsa per la partnership nell’Rc Auto.
Tra i titoli legati alla gestione degli Npl, buon rialzo per Cerved (+0,7%), che potrebbe essere potenzialmente interessata a rilevare Oasi, mentre doBank (+0,9%) interrompe la fase di vendite, in attesa dell’ormai imminente presentazione del nuovo piano strategico.
Tra le Small Cap piccolo rimbalzo per Banca Intermobiliare (+2,8%) dopo i crolli dei giorni scorsi, mentre prosegue l’Opa totalitaria lanciata dal neo socio di controllo, il fondo inglese Attestor, che ha visto adesioni pari allo 0,24050% dei titoli oggetto della stessa.
In luce Tamburi (+2%), dopo che la partecipata Roche Bobois ha fatto richiesta di quotazione alla Borsa di Parigi.