Paolo Fiorentino, Ad di Carige, a margine della presentazione della partnership siglata con Ibm nell’IT ha fatto il punto sul de-risking e sulla vendita degli asset non ritenuti più strategici.
Per quanto riguarda la riduzione dei crediti deteriorati, la banca punta a chiudere la cessione di un pacchetto di 100 milioni di Utp entro giugno, per cui – precisa il manager – “ci sono già alcune offerte vincolanti provenienti principalmente da fondi internazionali. Si tratta di 3-4 ‘ticket’. Sulle operazioni più grandi ci prendiamo il tempo necessario”. Tale pacchetto rientra nel portafoglio da 500 milioni che il cda dell’istituto ha deliberato di cedere/stralciare quest’anno (più ulteriori 200 milioni nel 2019).
Inoltre, il Ceo ha fatto presente che si sta accelerando “sulla procedura per l’ottenimento della garanzia pubblica (Gacs)” sul portafoglio da 1 miliardo di sofferenze che il gruppo intende vendere entro l’anno in corso attraverso una cartolarizzazione assistita, anche perché non è detto che il nuovo governo le rinnovi una volta raggiunta l’attuale scadenza.
In riferimento alle previste dismissioni delle attività non core, Fiorentino ha affermato: “Per la quota che deteniamo in Banca d’Italia (pari al 4%) stiamo cercando compratori. Non intendiamo svendere l’immobile romano. La quota in Autofiori (per cui ci sono trattative in primo luogo con il gruppo Gavio ma sono interessati anche altri) si vende quando c’è valutazione congrua. Stiamo finalizzando la cessione dell’immobile londinese; il dossier è già passato in cda”.
Tornando alla già citata partnership nell’IT con Ibm, si segnala che la joint venture prevede un contratto da 500 milioni con scadenza a 10 anni.
Fiorentino, infine, è tornato a parlare anche dell’obbligazione Tier2 decennale da 300 milioni (aumentabile fino a 500 milioni) che la banca ha intenzione di emettere, precisando che “Lanceremo il bond quando si aprirà il mercato. Abbiamo una capacità di generazione del capitale nostra intrinseca. Fino a fine anno abbiamo un contingency plan legato ad alcune operazioni di piano che si stanno completando e siamo fiduciosi”.
Intorno alle 15:00 a Piazza Affari le azioni cedono l’1,3% a 0,0079 euro, mentre l’indice di settore sale dell’1,5 per cento.