ll Ftse Italia Servizi Finanziari chiude con un lieve calo dello 0,2% e poco al di sotto dell’omologo europeo (+0,3%), contenendo le perdite grazie alla buona resistenza del comparto bancario (+0,2%) e chiudendo in direzione leggermente opposta rispetto al Ftse Mib (+0,2%). Quest’ultimo irrobustisce il significativo progresso di lunedì, sostenuto dalle dichiarazioni del nuovo inquilino del Mef, Giovanni Tria, in merito alla sostenibilità del bilancio pubblico e sull’eventualità che l’abbandono dell’euro non è neanche lontanamente considerata.
Il focus degli investitori è adesso rivolta al meeting della Bce in programma il 14 giugno, in cui potrebbero essere discusse le tempistiche per porre fine alla politica monetaria non convenzionale.
La tenuta del settore creditizio si ripercuote solo marginalmente sui titoli dell’asset management, tra i quali prevalgono le prese di profitto dopo il recupero di lunedì. In netta controtendenza Fineco (+4,9%), ancora sostenuta dai dati positivi messi in luce dalla raccolta netta di maggio.
Ancora acquisti su Poste Italiane (+1,9%), i cui vertici dovrebbero prendere a breve una decisione sul partner da scegliere nell’Rc auto.
Prosegue la rimonta dei titoli legati alla gestione degli Npl, con Banca Ifis (+5,6%) in particolare spolvero, seguita a debita distanza da Cerved (+2,4%) e da doBank (invariata).
Tra le Small Cap Banca Intermobiliare (+10,9%) rimbalza per la seconda seduta consecutiva dopo il tonfo della scorsa settimana, mentre prosegue l’Opa totalitaria lanciata dal neo azionista di maggioranza, il fondo inglese Attestor, che in base agli ultimi aggiornamenti ha raccolto adesioni pari allo 0,42511% dei titoli oggetto della stessa.
In luce DeA Capital (+2,4%), con gli investitori che apprezzano la strategia di espansione all’estero che vuole implementare la controllata DeA Capital Real Estate.