Il Ftse Italia Banche termina con un rialzo dell’1% e in direzione opposta rispetto all’analogo europeo (-0,5%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,4%). Quest’ultimo irrobustisce il trend positivo delle sedute precedenti, supportato delle parole rassicuranti del neo ministro dell’Economia, Giovanni Tria, sulla tenuta dei conti pubblici e sul fatto che non è prevista l’uscita dall’euro. Convinzione quest’ultima rafforzata anche dalle parole del nuovo ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona.
Il focus degli investitori si concentra ora sulla riunione della Bce fissata per oggi, da cui potrebbero emergere novità sull’exit strategy dal Qe. Anche se sembra molto probabile che il tutto possa slittare al meeting di luglio.
In tale scenario lo spread Btp-Bund cala ancora in area 230 punti base, andamento di cui beneficia nuovamente il comparto bancario. Nel frattempo, si sta lavorando al rinnovo delle garanzie pubbliche (Gacs) nell’ambito della cartolarizzazione delle sofferenze.
Ben intonati i titoli del listino principale, tra cui UniCredit (+1,4%), che avrebbe messo in vendita un portafoglio da 2 miliardi di Npl assistiti da garanzia, e Intesa Sanpaolo (+0,5%), con il mercato che resta in attesa di novità sulla trattativa con BlackRock per una possibile partnership nell’asset management.
Dopo lo stop di martedì tornano gli acquisti su Mps (+2,1%), che a partire dal prossimo 15 giugno farà il suo ingresso nel Ftse Italia Mid Cap con primo giorno di negoziazione il lunedì successivo.
Nel Mid Cap seduta sottotono sia per Popolare Sondrio (-1,1%), la cui trasformazione in spa è finita nel congelatore in attesa delle decisioni del Consiglio di Stato, sia per Credem (-0,5%), che interrompe l’andamento positivo delle ultime sedute. In luce Creval (+3%), che ha beneficiato della notizia relativa al perfezionamento della cessione di 1,6 miliardi di Npl. Inoltre, la banca potrebbe siglare una partnership nei servizi informatici con il colosso Ibm.
Tra le Small Cap si mette in evidenza Carige (+1,3%), che prosegue con il de-risking mentre sono al momento in stand-by le vendite degli asset non core. La banca vuole farsi trovare pronta per fine anno nel caso si presentasse un’opportunità di m&a. Continua la rimonta di Banca Finnat (+1%).