Obbligazioni – Continua la discesa dello spread Italia-Germania

Pomeriggio incerto per le Borse europee, che si buttano alle spalle l’euforia alimentata ieri dalla conferma della politica accomodante della Banca Centrale Europea.

Dal fronte macro, l’inflazione in Italia si conferma in accelerazione a maggio, in linea con la crescita registrata dal complesso dell’Eurozona, supportando le decisioni della Bce di ieri sulla fine del Quantitative easing a fine 2018.

In discesa lo spread Italia-Germania, che retrocede a quota 221 punti base, con un decremento di 8 punti base, mentre il Btp decennale riporta un rendimento del 2,61 per cento.

Oltreoceano, i futures sui principali indici di Wall Street scambiano in ribasso di circa mezzo punto percentuale, preannunciando un’apertura negativa.

Non basta a risollevare la lettura di giugno dell’indice manifatturiero Empire State di New York, che si porta a 25 punti dai 20,1 punti del mese prima. Il dato odierno è superiore anche alle attese degli analisti, che stimavano un decremento fino a 18,8 punti.

Il rendimento del T-bond si posiziona sotto il 3%, in particolare al 2,9 per cento. Nessuna variazione significativa per l’euro/dollaro, che scambia sui valori della vigilia a 1,159, ma in forte deprezzamento su base settimanale per effetto degli annunci di Bce e Fed, che hanno sorpreso un po’ il mercato.

Dalla Fed, oltre alla scontata nuova stretta monetaria, non ci si aspettava che quest’anno i rialzi dei tassi non saranno più tre, ma ben quattro, considerando l’accelerazione della ripresa economica in Usa. Anche le decisioni della Bce erano abbastanza attese (annuncio della fine del Qe). Resta il fatto che, nel confermare lo stop agli acquisti di titoli a fine 2018, l’Eurotower ha segnalato che i tassi non aumenteranno prima di metà 2019, lasciando quindi tempo per l’exit strategy vera e propria.