Tornano gli acquisti sul Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che evidenzia un progresso di 2 punti percentuali, sovraperformando il corrispondente indice europeo (+1,4%).
Positive anche le Borse del Vecchio Continente, che virano al rialzo nel pomeriggio dopo che la Bce ha annunciato l’uscita dal Qe a partire dal 2019, ma ha mantenuto invariati i tassi di interesse. In questo scenario, il Ftse Mib sale dell’1,2 per cento.
In flessione le quotazioni del greggio, con Wti e Brent che poco dopo la chiusura scambiavano rispettivamente a 66,4 e 76 dollari/barile. Intanto da Mosca, Russia e Arabia Saudita hanno confermato l’intenzione di aumentare gradualmente la produzione di greggio nei paesi Opec e nei suoi alleati, proposito che trova l’opposizione dei Paesi colpiti dalle sanzioni, ovvero Iran e Venezuela.
Tornando all’azionario, la flessione del greggio non penalizza le tre big Saipem (+2,8%), Tenaris (+1,7%) ed Eni (+1,9%). Quest’ultima ha firmato un accordo da 200 milioni di dollari con Sonangol per fornire assistenza tecnica e finanziaria per l’ammodermento della raffineria situata nella capitale dell’Angola.
Inoltre, l’Egitto ha comunicato che conta di raggiungere la produzione di 1,75 miliardi di piedi cubici di gas al giorno nel giacimento di Zohr nel mese di agosto.
Fra le Mid Cap, buona performance per Saras che avanza del 2,4% mentre retrocede dello 0,2% Maire Tecnimont.
Infine, andamento opposto per le società a minore capitalizzazione d’Amico (+0,1%) e Gas Plus (-1,3%).