Reno de Medici – Nuove acquisizioni per crescere in Europa

Il gruppo Reno de Medici (Rdm) porta a termine l’acquisizione di Barcelona Cartonboard S.A.U., settimo player europeo nel cartoncino riciclato, e compie un ulteriore passo nel percorso finalizzato a consolidare la leadership italiana e nel Sud Europa nella produzione di cartoncino ricavato da materiale riciclato. Iniziative premiate dal mercato, che nell’ultimo anno ha impresso al titolo una sovraperformance di oltre il 140% rispetto al Ftse Italia Star e all’All Share.

I risultati del 2017 e quelli del primo trimestre 2018 sono stati più che soddisfacenti e danno prova della accresciuta marginalità del venduto, che ha beneficiato anche di una dinamica di mercato particolarmente favorevole”.

Sono queste le parole utilizzate da Michele Bianchi, Amministratore Delegato di RDM, per ricordare “i passi compiuti con il nuovo corso intrapreso da poco più di un anno grazie al cambio di guida alla cabina di regia”. Tale cambio ha infatti “impresso una svolta al gruppo, riagganciando un sentiero di crescita destinato a proseguire nei prossimi trimestri”.

Un percorso contrassegnato pure dallo sviluppo sul fronte della crescita esogena come testimonia l’acquisizione di Barcelona Cartonboard S.A.U., settimo player europeo nel cartoncino riciclato. L’operazione rappresenta un ulteriore passo nel percorso finalizzato a consolidare la leadership italiana e nel Sud Europa nella produzione di cartoncino ricavato da materiale riciclato.

Percorso messo in luce anche dai dati del primo trimestre 2018, che hanno visto ricavi consolidati in crescita del 5,5% a 158 milioni grazie allo sviluppo del business WLC (cartoncino patinato da imballaggio su base riciclata), a sua volta sostenuto da prezzi medi di vendita maggiori rispetto allo stesso periodo del 2017, e grazie al consolidamento di PAC Service, attiva nel taglio e lavorazione del cartoncino con 5,6 milioni di ricavi ante elisioni intercompany.

Il capo azienda sottolinea poi il miglioramento del mix di vendita, l’efficientamento produttivo e gestionale, la riduzione dei costi complessivi delle materie prime nel segmento WLC e il contenimento dell’aumento dei costi energetici. Una serie di fattori grazie ai quali il gruppo ha messo a segno il raddoppio a oltre 18 milioni dell’Ebitda, mentre l’Ebit triplica a quasi 13 milioni e il conto economico si chiude con un utile netto dei soci pari a 12,8 milioni, in aumento dai 2,5 milioni sullo stesso periodo 2017.

Un trend che dovrebbe consolidarsi nei prossimi mesi permettendo all’azienda di centrare i target di un percorso di sviluppo, anche reddituale oltreché dimensionale, in una realtà matura dove l’efficienza gestionale è centrale.

Iniziative apprezzate dagli analisti che seguono il titolo e dal mercato, che ha impresso al titolo un trend ascendente di vera eccellenza come testimonia la sovra-performance cumulata, che nell’ultimo anno ha impresso al titolo una sovra-performance del 140% rispetto al Ftse Italia Star e all’All Share.

Michele Bianchi, Ceo di Reno de Medici (RDM), illustra le strategie del gruppo

“Il nuovo corso intrapreso da poco più di un anno con il cambio di guida alla cabina di regia ha impresso una svolta al gruppo riagganciando un sentiero di crescita destinato a proseguire nei prossimi trimestri”.

Michele Bianchi, Amministratore Delegato di Reno De Medici

Sono queste le parole di Michele Bianchi, amministratore delegato di RDM, che prosegue: “è doveroso ricordare che il nostro gruppo è attivo in un settore maturo della cosiddetta ‘old economy’, ove però siamo uno dei principali produttori di cartoncino ottenuto da carta riciclata e fibra vergine”.

Settore dominato dai grandi colossi del Nord Europa, dove è evidente la prossimità con la materia prima, ma caratterizzato anche dalla presenza di un elevato numero di piccoli player di nicchia. Scenario all’interno del quale il nostro obiettivo, puntualizza Bianchi, “resta quello di consolidare il percorso che ci permetterà di agganciare il gruppo di testa. Un percorso realistico e alla nostra portata come testimoniano i risultati conseguiti grazie agli sforzi fatti.

Risultati premiati anche dagli analisti che seguono il titolo e dal mercato, come è evidente dalla sovra-performance di un titolo che si è dimostrato fra i migliori del 2017”.

E che questo obiettivo si faccia sempre più vicino è testimoniato proprio dalla recentissima acquisizione del 100% di Barcelona Cartonboard S.A.U., il maggiore produttore di cartoncino della Spagna, una delle più importanti cartiere del Sud Europa e il settimo produttore su scala europea nel settore WLC.

Conclusa con successo la prima tappa, si guarda al futuro

Performance conseguita merito anche i primi risultati del processo di turn-around che, come puntualizza il Ceo di RDM, “tutto il gruppo condivide con l’obiettivo di assottigliare la distanza in termini di redditività dai nostri migliori concorrenti”.

E tutto ciò, prosegue Bianchi, ingegnere chimico alla guida del gruppo RDM dal 1° novembre 2016, “conferma la correttezza delle nostre scelte e ci conforta nell’idea che i nostri stakeholders, a partire dagli azionisti, ne hanno compreso il valore e ne seguono con soddisfazione gli sviluppi”.

Un processo impegnativo di cui oggi si può considerare consumata solo la prima tappa e che non può essere liquidato semplicemente con il termine astratto di “razionalizzazione produttiva” perché, come rimarca l’amministratore delegato, “è veramente molto più di questo poiché investe l’azienda in tutto il suo complesso, a partire dalla rete commerciale sempre più focalizzata nel fornire tutte le soluzioni che i nostri clienti ci domandano con tempi di risposta rapidi e, al tempo stesso, ottimizzando i carichi di lavoro dei nostri siti produttivi in tutta Europa”.

Integrazione aziendale ed efficientamento del ciclo produttivo

“I risultati del 2017 e quelli del primo trimestre 2018 – spiega Bianchi – danno prova della accresciuta marginalità del venduto, che ha beneficiato anche di una dinamica di mercato particolarmente favorevole”.

Ed è anche per tutto ciò che, aggiunge il Ceo, “tutte le aziende industriali che operano a ciclo continuo 24 ore al giorno, sette giorni su sette come la nostra, devono concentrare la propria attenzione sull’efficienza del processo produttivo, sulla logistica e sulla perfetta integrazione tra commercializzazione e produzione”.

Sono queste, prosegue il capo azienda, “le principali chiavi di successo ma i miglioramenti e gli aggiustamenti richiedono tempo per potersi dispiegare in tutta la loro efficacia”. Ed è anche per questo che “i benefici del processo in atto proseguiranno e si manifesteranno pienamente in futuro, permettendoci di mantenere profittabilità e risultati, attenuando nel contempo i possibili picchi dei trend congiunturali”.

Flessibilità e interscambiabilità degli impianti

Iniziative messe in atto su tutta la filiera in cui è attivo il gruppo. E un esempio di ciò, come cita il capo della strategia, Andrea Bettinelli, “è rappresentato dalla scelta di gemellare gli stabilimenti secondo standard di omologazione dei prodotti per garantire la capacità di risposta al di là di qualsiasi imprevisto o anche soltanto per ottimizzare i costi e migliorare conseguentemente la redditività industriale”.

Obiettivo a cui dà un contributo anche “la scelta del sito ove produrre in funzione di tutte le variabili industriali, inclusi i costi ancillari del trasporto di consegna al cliente finale”. E sebbene sia difficile per i non addetti ai lavori comprenderlo, aggiunge Bettinelli, “anche all’interno di un prodotto apparentemente semplice quale il cartoncino prodotto con carta riciclata esistono numerose specifiche e varianti che fanno sì che la produzione possa avvenire solo con particolari processi produttivi”.

Un piano e un obiettivo: diventare “partner of choice”

La riforma introdotta, specifica il Ceo di RDM, “ci permette di essere sempre e comunque in condizione di soddisfare le richieste dei clienti anche più esigenti. E l’orientamento sempre più customer oriented si riassume oggi nel motto ‘partner of choice’ che abbiamo adottato come obiettivo primario”.

E nel corso di poco più di un anno, prosegue Bianchi, “siamo riusciti a farci percepire come ‘one company’, vale a dire con un unico brand con un’unica strategia e con un management integrato per tutte le società del gruppo. È un valore intangibile che i nostri clienti apprezzano quotidianamente, di cui i nostri azionisti hanno compreso l’importanza e che il mercato finanziario credo ormai ci voglia riconoscere”.

Un traguardo non da poco per “una realtà industriale specializzata nella produzione di una materia prima del packaging che tocchiamo tutti i giorni con mano, ma della cui identità ignoriamo necessariamente la provenienza nonostante sia un prodotto ecosostenibile di una filiera attenta all’ambiente”.

Il cartoncino ottenuto con carta riciclata, che rappresenta oltre l’80% della produzione di RDM, proseguono dal quartier generale, “viene infatti utilizzato per il confezionamento di un’incredibile quantità di prodotti a partire dai generi alimentari e tutti i principali beni di consumo, mentre quello più pregiato ottenuto da fibre vergini trova principalmente impiego nell’alta cosmesi, profumeria, farmaceutica e tabacchi.

Vi sono poi ulteriori settori di nicchia, ovvero prodotti speciali, in cui il gruppo è già presente e valuta una possibile espansione in futuro anche in relazione all’evolversi della domanda”.

Valenza ecologica del prodotto e crescita del mercato

Il cartoncino ottenuto con carta riciclata resta tuttavia a tutti gli effetti la linea principale di prodotto di RDM. E se si considera che la carta può essere riciclata fino a sette volte, aggiunge il responsabile della strategia, “vi è anche una valenza ecologica nel nostro modello di business.

Se a ciò poi si aggiunge il processo integrato di utilizzo delle fonti energetiche (gas, carbone, biomasse), che ci permette di sfruttare anche il vapore prodotto dalle turbine a fini produttivi, ecco che il nostro cartoncino si propone come la migliore soluzione eco-friendly rispetto alle materie plastiche”.

Ed è anche per questa ragione che, aggiunge Bianchi, “ci aspettiamo che la domanda del nostro cartoncino continuerà a mostrare tassi di crescita positivi, in via conservativa quantomeno in linea con la crescita del GDP (prodotto interno lordo), mentre la progressiva riduzione degli imballaggi in plastica per ovvi problemi di inquinamento gioca a favore per un sempre maggiore utilizzo di materiali dall’impatto ambientale ridotto”.

Efficienza produttiva senza compromessi per la qualità

In buona sostanza, ricordano alla RDM, “continuiamo a lavorare per migliorare la nostra efficienza produttiva senza per questo rinunciare ai nostri standard di qualità che ci permettono di presidiare e mantenere saldamente le nostre quote di mercato”.

Se poi consideriamo che “la nostra è un’industria tipicamente energivora si capisce come sia un dovere il continuo ammodernamento ed efficientamento dei nostri siti produttivi”.

E tutto ciò “sebbene proprio in Italia dobbiamo confrontarci con un costo delle fonti energetiche più elevato rispetto al resto dell’Europa, ma soprattutto dove scontiamo il maggior onere dovuto alla difficoltà e onerosità di smaltire i residui di produzione in termovalorizzatori, processo invece favorito sia in Germania sia in Francia”.

Confronto con i migliori per continuare a crescere

“Ci stiamo muovendo ordinatamente ma in tutte le direzioni per aumentare redditività e profittabilità e fare sì che il mercato ci riconosca nel gruppo di testa delle società più virtuose del settore” afferma Bianchi. “Il nostro mercato è piuttosto polarizzato, con grandi nomi e piccoli produttori locali. Noi apparteniamo ai player internazionali e oltre che volerlo dobbiamo arrivare a mostrare dei parametri di marginalità e redditività pari ai nostri concorrenti migliori. Siamo certi che si tratta di obiettivi perseguibili e raggiungibili in tempi ragionevoli e i risultati recenti ci danno ragione delle scelte operate”.

E in quest’ottica va letta la recentissima acquisizione di Barcelona Cartonboard, il maggiore produttore di cartoncino spagnolo che, sottolinea Bianchi “permetterà a RDM Group di rafforzare la sua cultura One Company, basata su un’unica strategia per tutte le Società del Gruppo, sul cosiddetto multi-mill concept, sull’ottimizzazione sia della produzione sia delle vendite, e sull’implementazione tecnologica, accrescendo la capacità di servire clienti pan-europei e rinforzando la sicurezza delle forniture.”

L’AD sottolinea infine che “lo sforzo per una comunicazione con gli investitori trasparente e sempre più attenta ha prodotto risultati incoraggianti comprovati dalla straordinaria performance delle azioni da inizio 2017 ad oggi. Ma anche in questo caso l’ambizione è fare sempre meglio affinché il valore del titolo possa riflettere sempre più fedelmente i progressi dei fondamentali per diventare ’partner of choice’ anche nei portafogli di investitori istituzionali e risparmiatori”.

Il primo trimestre 2018

Il primo trimestre 2018 ha visto un miglioramento generale caratterizzato da una crescita del fatturato e da una più che proporzionale crescita della redditività. I ricavi consolidati si sono attestati a 158 milioni (+5,5% a/a), principalmente grazie allo sviluppo del business WLC (White Lined Chipboard, ossia il cartoncino patinato da imballaggio su base riciclata) sostenuto da prezzi medi di vendita maggiori rispetto allo stesso periodo del 2017, e grazie al consolidamento di PAC Service, attiva nel settore del taglio e della lavorazione del cartoncino che ha contribuito ai ricavi per 5,6 milioni ante elisioni intercompany.

L’Ebitda è raddoppiato a 18,1 milioni (+98,6% a/a) favorito dal miglioramento del mix di vendita, dall’efficientamento produttivo e gestionale, dalla riduzione dei costi complessivi delle materie prime nel segmento WLC e dal contenimento dell’aumento dei costi energetici.

Di tre volte infine l’aumento dell’Ebit che si spinge a 12,8 milioni.

Il conto economico si chiude con un utile netto dei soci pari a 12,8 milioni, in aumento dai 2,5 milioni sullo stesso periodo 2017.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto diminuisce di ulteriori 2,6 milioni e scende a 41,5 milioni, grazie alla positiva generazione di cassa operativa netta per circa 7,9 milioni, parzialmente assorbita per 2,3 milioni dal saldo finale di un investimento effettuato negli anni precedenti e per un importo pari a circa 3 milioni dall’effetto contabile del consolidamento di PAC Service.

Previsioni per l’esercizio in corso

Il nostro mercato di riferimento, spiegano dalla sede operativa, “evidenzia tassi di crescita molto costanti anche se moderati e l’anno in corso non dovrebbe fare eccezione”.

Nel contempo “l’utilizzo di cartoncino, in carta riciclata e non, trae sicuramente vantaggio dallo sviluppo dell’e-commerce. Dinamica a cui è abbinata una crescente richiesta di imballaggi idonei alle modalità di trasporto per una gamma di prodotti sempre più vasta”.

Nonostante ciò RDM preferisce adottare parametri più prudenti, di poco superiori alle stime di crescita del Pil, considerato che la domanda è comunque strettamente correlata alla congiuntura economica.

Anche per quanto riguarda materie prime e costo dell’energia la società fa assunzioni “mean reverse”, vale a dire su valori medi che stemperano gli eccessi in alto e in basso dell’andamento dei prezzi.

Assunte queste ipotesi di base, il miglioramento della marginalità “deriverà essenzialmente dal protrarsi e pieno dispiegarsi dei benefici derivanti dal piano di turn-around messo in opera da poco più di un anno”. Da rilevare inoltre che il management non fornisce una guidance, ma lascia trasparire ottimismo sul proseguimento del ritmo di recupero della redditività costante anche in futuro.

Analisti e peers

I due analisti che seguono il titolo mantengono una raccomandazione positiva su Reno De Medici anche dopo la lunga corsa che lo ha contraddistinto nel corso dell’ultimo anno e mezzo.

In particolare, Intermonte Securities, specialist sul titolo, ha rivisto al rialzo il prezzo obiettivo passato a 1 euro dal precedente 0,85 euro di fine febbraio, confermando il giudizio outperform dopo i brillanti risultati del trimestre.

Alantra, che ha invece iniziato una copertura volontaria della società, esprime un giudizio buy e un target price di 0,95 euro.

Le stime sulla crescita del fatturato nei prossimi due anni sono molto omogenee, mentre è previsto un ulteriore forte incremento di marginalità e redditività che continuerà gradualmente per tutto il prossimo biennio.

Nel confronto con i peers principali, ubicati prevalentemente nell’Europa del Nord, gli analisti stimano un parziale recupero del gap nel corso del biennio, gap che peraltro è ben riflesso oggi nelle valutazioni borsistiche che vedono il titolo Reno De Medici trattare a sconto rispetto a questi ultimi.

Borsa

Nella seduta di venerdì, il titolo Reno de Medici ha raggiunto un massimo in area 0,9 euro, livello di prezzo che non si vedeva dal 2002, portando la performance da inizio anno a circa +73 per cento.

Ed in un confronto sui 12 mesi in termini relativi, RDM registra una performance di circa il 150% rispetto al +10% circa del Ftse Italia Star, di cui la società è componente, a al +6% del Ftse Italia All Share.

Su una prospettiva di più lungo termine, cinque anni, il confronto passa dall’aver quasi sestuplicato il proprio valore rispetto a un +42% dell’All Share e al +200% dello Star.