doBank parteciperà al processo di vendita del pacchetto da 3,5 miliardi di Npl a cui ha dato avvio Banco Bpm, che ha già attivato la selezione degli advisor che lo assistano nell’operazione, ultimo tassello per portare a termini il de-risking già programmato.
A precisarlo durante la conferenza stampa al termine della presentazione del nuovo piano strategico 2018/20 è stato l’Ad Andrea Mangoni, in quale ha aggiunto che, tuttavia, per la società “la disciplina finanziaria è fondamentale”.
Precedentemente Manuela Franchi, Cfo del gruppo specializzato nel servicing, aveva sottolineato che doBank ha esaminato diverse possibilità riguardanti piattaforme di gestione di crediti deteriorati poste in vendita dagli istituti di credito del BelPaese, decidendo poi di fermarsi per evitare i possibili impatti di un’acquisizione sui margini.
Il Ceo Mangoni, nel corso della presentazione agli analisti, ha sottolineato che potrebbero essere presi in considerazione co-investimenti nell’acquisto di Npl solo se accompagnati dal mandato di servicing e con un impatto nullo sulla struttura finanziaria.
Il manager ha poi aggiunto che “sull’acquisto delle piattaforme non faremo partnership con investitori. Sul portafoglio, invece, noi non investiamo, quindi prevediamo di accompagnare in partnership gli investitori che lo faranno”.
L’Ad, infine, ha fatto presente l’interesse del gruppo per “Spagna e Paesi del sud Europa, ma è ancora presto, non abbiamo dossier al vaglio”.
Intorno alle 15:00 le azioni cedono lo 0,5% a 10,96 euro, dopo un avvio positivo in scia alla divulgazione del nuovo piano industriale. Il titolo è reduce da un forte rally che nell’ultima settimana l’ha portata a guadagnare circa il 15 per cento.