ll Ftse Italia Servizi Finanziari inizia l’ottava poco mosso (-0,3%) ma al di sopra dell’omologo europeo (-1%), resistendo grazie alla tenuta del comparto bancario (+0,1%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,4%). Quest’ultimo, aspettando i primi provvedimenti ufficiali nel neo esecutivo e messa da parte per ora la scelta della Bce di terminare a fine anno la politica monetaria non convenzionale, risente del peggioramento dei rapporti commerciali a livello internazionale tra Usa e Cina a colpi di misure protezionistiche imposte a vicenda.
La seduta positiva del settore creditizio si riflette solo in parte tra i titoli dell’asset management, tra i quali si mette in evidenza Azimut (+2,1%), che beneficia anche della recente salita dell’azionista Timone Fiduciaria al 24,2% con l’ingresso del fondo Peninsula in qualità di investitori finanziario.
Cede Poste Italiane (-4%), il cui calo risente dello stacco della cedola da 0,42 euro per azione.
Arretra Exor (-1%), penalizzato anch’esso dallo stacco del dividendo unitario da 0,35 euro.
Tra titoli legati alla gestione degli Npl continua il recupero doBank (+2,9%), i cui vertici oggi illustreranno a Londra il nuovo piano industriale 2018/20, mentre Banca Ifis (-0,4%) e Cerved (-1,6%) frenano la loro corsa.
Tra le Small Cap riprende la corsa di Banca Intermobiliare (+4%) dopo lo stop dello scorso venerdì, a pochi giorni dal termine dell’Opa totalitaria lanciata dal neo azionista di maggioranza, il fondo inglese Attestor, che in base agli ultimi aggiornamenti ha raccolto adesioni pari allo 0,48939% dei titoli oggetto della stessa.
Rally di MutuiOnline (+12%), sostenuto anche dalla recente notizia dell’ingresso nel mercato dei prestiti ipotecari vitalizi.