Banco Bpm ha avviato la procedura per completare il piano di de-risking, dopo la conclusione dell’operazione di cartolarizzazione sul portafoglio da 5,1 miliardi di valore nominale delle sofferenze cedute. La banca ha infatti comunicato di avere aperto la data room finalizzata a raccogliere manifestazioni di interesse da parte di potenziali investitori.
La cessione potrebbe essere di dimensioni decisamente superiori ai 3,5 miliardi mancanti al raggiungimento del target fissato dalla banca. Una conferma è arrivata dall’amministratore delegato, Giuseppe Castagna, che ha affermato di attendere le manifestazioni di interesse da parte dei potenziali acquirenti ai quali non è stato posto un tetto per le offerte.
“Occorre comprendere la portata delle manifestazioni di interesse. Se queste riguardano un importo quasi totale degli Npl in vendita”, afferma il manager, “allora possiamo fare a meno di conservare la piattaforma, dato che verrebbe a mancare la materia prima. Se invece l’interesse fosse solo parziale, i ragionamenti andrebbero modificati”.
La vendita della piattaforma di servicing, che è un asset che fa gola a molti investitori, è quindi legata alla pulizia quasi totale del portafoglio delle sofferenze.
Dopo l’operazione di cartolarizzazione conclusa ieri con la cessione dei titoli per un controvalore nominale al 31 marzo 2018 di 4,9 miliardi, il totale delle sofferenze in bilancio a Banco Bpm è pari a circa 10,6 miliardi.
Secondo fonti di stampa, ci sarebbero diversi investitori pronti a fare offerte per un quantitativo di Npl vicino al range massimo della forchetta.
“Il termine del 7 luglio (quando sono attese le offerte preliminari ndr) è un primo step di un processo lungo”, ha precisato Castagna.
Quanto alla conclusione del progetto Exodus che ha riguardato la cartolarizzazione da 5,1 miliardi di Npl (valore alla data di cut-off) cedute la 34,3% del nominale, Castagna ha commentato che il prezzo è stato penalizzato dalla fase di incertezza che sta vivendo l’Italia e che ha portato all’innalzamento dello spread. “Se il Paese è considerato a rischio è chiaro che a risentirne sono i prezzi” osserva l’Ad, che puntualizza che in altri momenti “avremmo potuto chiudere con un prezzo leggermente superiore”.
Intanto Piazza Affari apprezza il de-risking della banca. I titoli oggi registrano un rialzo del 2,3% a 2,5 euro, in una seduta positiva anche per il resto del comparto per le proposte a livello europeo su Npl e requisiti di capitale. Il rialzo è in linea con quello dell’indice bancario.