Il consiglio di amministrazione di Banco Bpm, riunitosi ieri, ha deliberato di procedere alla cessione di una quota fino al 95% dei titoli mezzanine e dei titoli junior (pari a un totale di 203,8 milioni), emessi nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione di sofferenze (“Progetto Exodus”), a Christofferson Robb & Company.
La cessione giunge al termine di un processo competitivo che ha visto la partecipazione di numerosi investitori italiani e internazionali.
Il collocamento dei titoli mezzanine e junior permetterà alla banca di procedere al deconsolidamento delle sofferenze oggetto della cartolarizzazione, pari a 5,1 miliardi nominali alla data di cut-off (corrispondenti a 4,9 miliardi nominali al 31 marzo 2018) prima della fine del semestre in corso, a un prezzo complessivo pari al 34,3%, un valore ai livelli più alti mai realizzati sul mercato italiano per questa tipologia di operazioni.
L’ottenimento della garanzia pubblica (Gacs) sui titoli senior emessi nell’ambito della cartolarizzazione è previsto nelle prossime settimane. L’assegnazione della Gacs permetterà la derecognition prudenziale del portafoglio.
A seguito dell’operazione, l’Npe ratio lordo, che al momento della fusione, avvenuta il 31 dicembre 2016, era pari al 24,1%, scenderà al 16,6 per cento. Nello stesso periodo, l’Npe ratio netto si riduce dal 14,7% all’8,9 per cento. Il rapporto sofferenze nette/impieghi calerà dal 7,1% al 31 dicembre 2016 al 3,2% (livelli pro-forma basati sui dati gestionali al 30 aprile 2018).
Grazie al completamento del “Progetto Exodus”, le cessioni di sofferenze complessive realizzate da Banco Bpm a partire dal 2016 ammontano a circa 9,5 miliardi, corrispondenti al 73% del nuovo obiettivo di cessioni, passato dagli 8 miliardi indicati nel piano strategico a 13 miliardi.