Ottimo avvio per doBank a Piazza Affari. Il titolo, a poco più di mezz’ora dall’inizio delle contrattazioni, segna uno scatto del 3,5% a 11,328 euro, dopo lo stop di ieri che aveva momentaneamente interrotto il rally della settimana precedente.
Ieri i vertici hanno alzato il velo sul piano industriale 2018/20, che verte sulla ridefinizione dell’oggetto sociale volta ad abbandonare la licenza bancaria a favore dell’attività core del servicing.
Tutto questo consentirà di rimuovere rilevanti limiti all’utilizzo del capitale, fornendo un’ulteriore leva di crescita. Secondo rumor di stampa, le risorse liberate sarebbero pari a 250 milioni.
Il gruppo, oltre a confermare la propria leadership nel servicing degli Npl in Italia, punta a cogliere le opportunità derivanti dal mercato degli Utp e ad espandersi nel mercato greco dei crediti deteriorati, dove di recente ha aperto una branch ed è molto vicino ad aggiudicarsi un mandato per la gestione di un portafoglio da 1,8 miliardi di Npl in capo alle quattro principali banche greche (Eurobank, National Bank of Greece, Piraeus Bank e Alpha Bank).
Un’operazione, quest’ultima, che “si chiuderà a breve”, secondo quanto sottolineato dal Ceo Andrea Mangoni a margine della presentazione del piano a Londra. Il manager ha confermato la partecipazione al processo di vendita del pacchetto da 3,5 miliardi avviato da Banco Bpm.
Sempre all’estero, l’Ad ha riportato l’interesse per mercati quali Spagna e Paesi del Sud Europa, anche se al momento non ci sono dossier.
Molto apprezzata anche la conferma dell’obiettivo di un’elevata remunerazione degli azionisti attraverso un dividend pay-out ratio pari almeno al 65% dell’utile consolidato ordinario e la massimizzazione della possibilità di sfruttare la leva finanziaria, fino a 3 volte, al fine di supportare la crescita tramite opportunità di M&A.
La performance beneficia anche dell’upgrade da ‘accumulate’ a ‘buy’ da parte di Banca Akros, con target price a 13,50 euro.