Il fatturato dell’industria italiana delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio nel 2017 è cresciuto dell’8,9% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 7,2 miliardi e raggiungendo circa il 20% del giro d’affari mondiale del settore.
È quanto emerge dal report pubblicato dall’associazione di settore Ucima, che sottolinea inoltre la marcata importanza dell’export, cresciuto del 7,5% a 5,7 miliardi, ovvero circa l’80% dei ricavi totali.
Di questi il 37,4% è stato generato in Unione Europea, il 21,8% in Asia, l’11,6% in Nord America, il 10,4% in Sud America, il 10,1% in Europa Extra-UE e l’8,6% in Africa e Oceania.
Il mercato domestico è invece cresciuto del 14,4% a 1,5 miliardi, grazie anche al piano Industry 4.0.
IMA, nello stesso periodo, ha sovraperformato il settore conseguendo ricavi in crescita del 10,2% a 1,44 miliardi, pari al 20% del giro d’affari totale dell’industria italiana, di cui l’88% generato all’estero.
Tornando ai dati di settore, Food e Beverage continuano ad essere i principali sbocchi, collocandosi rispettivamente al primo e al secondo posto e contribuendo al 56,1% del volume d’affari complessivo.
Terzo acquirente è il settore “Altro”, che include il segmento delle macchine per il tabacco, con una quota del 20% a 1,46 miliardi, di cui l’82% realizzato all’estero.
In quest’ambito, Gima TT, controllata di IMA e specializzata nella produzione di macchinari per il packaging del tabacco, ha conseguito un fatturato di 151,8 milioni, in crescita del 51,2% e destinato all’export per circa il 72 per cento.
Infine, per l’anno in corso, nonostante la volatilità dei mercati e il continuo cambiamento delle condizioni geopolitiche, Enrico Aureli, Presidente di Ucima, ritiene che “continueranno le buone performance in Italia e in Europa e miglioreranno quelle di Asia e Africa, con incrementi compresi tra il 6 e il 6,5% nel biennio 2018-2020”, mantenendo così il trend registrato nello scorso anno.
Previsioni in linea con quanto stimato per il 2018 da IMA, che conta di raggiungere un giro d’affari di 1,55 miliardi, in progresso di circa il 7,6% rispetto all’esercizio precedente.