Moderati acquisti sull’azionario europeo, dopo due sedute consecutive di debolezza, con gli operatori che sembrano aver momentaneamente accantonato le preoccupazioni legate ad un’escalation nelle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Poco dopo mezzogiorno il Ftse Mib guadagna lo 0,8% in area 22.270 punti, trainato soprattutto dalle buone performance dei bancari.
Nel Vecchio Continente avanzano anche il Ftse 100 di Londra (+1,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1%), più arretrati il Dax di Francoforte (+0,4%) e il Cac 40 di Parigi (+0,3%). Mattinata positiva anche per i listini asiatici, sostenuti anche dalle indicazioni della banca centrale cinese, e per i futures di Wall Street che preannunciano una partenza in rialzo.
Nessuno spunto di rilievo dall’agenda macroeconomica, mentre nel pomeriggio l’attenzione si sposterà sul forum di Sintra da cui interverranno i presidenti di Bce, Fed e Bank of Japan.
Sul Forex il dollaro resta ben intonato nei confronti delle altre valute, con il cambio tra euro e biglietto verde in area 1,156 e il dollaro/yen sopra quota 110.
L’apprezzamento della divisa americana penalizza l’oro, in area 1.274 dollari l’oncia, mentre il petrolio avanza nonostante il pessimismo per un accordo sulla limitazione della produzione in vista del meeting Opec di venerdì. Nel pomeriggio, invece, verranno diffusi i consueti dati settimanali dell’Eia sulle scorte americane. Intanto Wti e Brent quotano rispettivamente 65,3 e 75,6 dollari al barile.
Poco mosso infine il comparto obbligazionario, con il rendimento del decennale italiano che scende leggermente a 2,52%, riducendo il differenziale con il Bund tedesco a 215 punti base.
Tornando a Piazza Affari, in cima al Ftse Mib svetta RECORDATI (+3,9%), secondo indiscrezioni nel mirino dell’operatore di private equity Cvc, interessato ad acquisire una partecipazione del valore di 3 miliardi.
Tonico il settore bancario, con INTESA, UBI, BANCO BPM, MEDIOBANCA e UNICREDIT in rialzo fra l’1,8% e il 2,6 per cento. BANCO BPM ha completato “Project Exodus” attraverso la cessione dei titoli mezzanine e junior emessi con la cartolarizzazione delle sofferenze. Il prezzo complessivo dell’operazione è pari al 34,3% del valore nominale.
Ben intonati anche i petroliferi, con SAIPEM a +2%, TENARIS a +1,7% ed ENI a +0,5 per cento. Sprofonda a -7% invece FERRAGAMO dopo la cessione di 5,9 milioni di azioni da parte dell’azionista di maggioranza tramite una procedura di accelerated bookbuild.