Il gruppo romagnolo, attivo nello sviluppo, realizzazione e gestione di impianti eolici, fotovoltaici, a biomasse nonché nella vendita di energia elettrica e gas, ha archiviato un primo trimestre 2018 decisamente positivo, con un Ebitda consolidato più che raddoppiato a 11,1 milioni, e un Ebit in progresso dell’84,5% a 5,7 milioni. Un periodo che ha visto emergere i risultati frutto degli investimenti effettuati e la crescita della capacità installata a completamento del piano industriale. Il tutto mantenendo il focus su alcuni temi centrali tra cui quello della sostenibilità. Percorso di crescita apprezzato dalla Borsa, che ha impresso al titolo un rialzo da inizio anno di oltre il 13% sovraperformando nettamente il Ftse Aim Italia, che nel periodo in esame è salito di circa l’1 per cento.
- Il focus strategico del gruppo
- Gli impianti del gruppo in numeri
- Il tema della sostenibilità
- L’ingresso nella e-Mobility
- I conti dell’esercizio 2017
- L’andamento dei principali aggregati nei primi tre mesi del 2018
- Lo scenario dei prossimi mesi
- Analisti
- Borsa – La decisa sovraperformance riflette l’apprezzamento della strategia
- Criticità
PLT energia, dopo aver completato nel 2017 con un anno di anticipo, il piano industriale, ed essersi lasciata alle spalle un primo trimestre 2018 in forte crescita, grazie a investimenti completati nel 2017 per 78 milioni, prosegue il proprio percorso di crescita.
Un percorso che punta a portare la capacità installata di propria competenza entro il 2022 ad oltre 360 MW, con una produzione annua superiore a 700 GWh.
Il tutto, in attesa del nuovo piano industriale, che il management prevede di finalizzare nel corso del 2018 mantenendo il focus su alcuni temi fondamentali per il gruppo, tra cui quello della sostenibilità.
Tema che si esprime nello svolgimento delle attività aziendali nel rispetto dei valori dell’impresa, garantendo benefici a livello ambientale, economico e sociale, assicurando la massima trasparenza.
E in tale direzione il gruppo ha intrapreso una serie di iniziative tra cui quelle orientate a favorire la diffusione della mobilità elettrica.
Percorso di sviluppo apprezzato dalla Borsa, con un rialzo del titolo da inizio anno di oltre il 13%, superando nettamente il Ftse Aim Italia che nello stesso periodo è salito di circa l’1 per cento.
Il focus strategico del gruppo
Crescere in armonia con l’ambiente, produrre e vendere energia elettrica ai clienti finali, grazie alla progettazione, costruzione e gestione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. E’ questa la priorità strategica delineata da PLT energia.
Ciò con l’obiettivo di portare la capacità installata di propria competenza entro il 2022 ad oltre 360 MW, con una produzione annua superiore a 700 GWh attraverso la costruzione di nuovi impianti eolici per una potenza complessiva pari a 125 MW partecipando a procedure competitive di aste al ribasso e 25 MW attraverso l’installazione di aerogeneratori rigenerati, senza ricorso ai meccanismi di incentivazione.
Il tutto in un contesto nazionale nel quale l’Italia ha portato avanti il proprio percorso di rafforzamento della sostenibilità ambientale, della riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra, dell’efficienza e della sicurezza del proprio sistema energetico.
Gli impianti del gruppo in numeri
Il gruppo PLT energia gestisce 16 parchi eolici, 18 impianti minieolici, 11 impianti fotovoltaici e 2 di produzione di energia elettrica mediante biogas, per un totale di 47 impianti con una capacità installata di 216 MW, cui corrisponde un Cagr del 44,3% rispetto ai livelli del 2009.
Entrando più in dettaglio, i 34 parchi eolici presentano una potenza complessiva di 200,10 MW e una produzione che nel periodo 2015-2017 ha registrato una notevole crescita passando da 107 GWh a 338 GWh, con un Cagr del 78%. In particolare, la produzione dello scorso esercizio ha beneficiato dell’entrata in esercizio degli impianti di Simeri e di Tursi e Colobraro per una potenza complessiva di 82,55 MW. L’acquisizione di 82 MW di impianti eolici già operativi, perfezionata nel dicembre scorso, ha consentito al gruppo di consolidarsi tra i primi operatori eolici Italiani. PLT energia rappresenta l’ottavo operatore italiano sul territorio nazionale, per capacità eolica installata.
Gli 11 impianti fotovoltaici hanno potenza complessiva di 11,45 MW, con una produzione che nel periodo 2015-2017 ha registrato un Cagr del 32%. Un andamento che ha beneficiato in particolare nel 2017 di un maggior irraggiamento solare rispetto all’esercizio precedente, nonché dell’acquisizione di un nuovo impianto fotovoltaico della Podini Holding.
Infine, i 2 impianti a biomasse, gestiti dal gruppo, hanno una potenza complessiva di 2 MW e nel 2017 hanno registrato una produzione di 8,7 GWh, con un Cagr rispetto al 2015 del 4 per cento.
Il tema della sostenibilità
Un ruolo centrale nella strategia del gruppo è rappresentato dalla sostenibilità, che mira a svolgere le attività aziendali garantendo benefici a livello ambientale, economico e sociale e assicurando la massima trasparenza.
Un tema che si riflette anche nella capacità di creare un business in grado di far fronte alle continue sfide di cambiamento imposte dai mercati.
Varie sono le operazioni che sono state o che sono attualmente svolte in un’ottica di sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico in tutte le sue forme.
Azioni quali la campagna di sensibilizzazione sui social media del gruppo e gli accordi nel campo della green mobility.
L’ingresso nella e-Mobility
In quest’ottica di promozione della sostenibilità, PLT energia, attraverso la controllata PLT puregreen ha avviato, all’inizio dello scorso mese di ottobre, una partnership sulla mobilità elettrica attraverso l’accordo con Mimoto, start up che ha lanciato a Milano il primo scooter elettrico.
Nell’ambito di questa iniziativa la società ha invitato i propri clienti a utilizzare gli scooter elettrici di Mimoto, grazie anche alla possibilità di usufruire di un servizio a prezzi agevolati.
E sempre in tale direzione, lo scorso mese di marzo Plt puregreen ha comunicato di aver avviato con Mennekes, società tedesca attiva nella fornitura di sistemi di ricarica del Tipo 2 e di una vasta gamma di stazioni di ricarica e accessori legati alla mobilità elettrica, una partnership per la promozione e vendita di energia 100% green e stazioni di ricarica per auto elettriche.
L’accordo commerciale prevede una cooperazione tra le due realtà, che proporranno ai clienti B2C e B2B pacchetti di ricarica, comprensivi di una Wall Box con energia 100% green gratis inclusa (fino a 11.500 km pari a circa 57 ricariche).
I conti dell’esercizio 2017
Il 2017 è stato un anno “fondamentale per il gruppo” come dichiara l’amministratore delegato Pierluigi Tortora, in cui è stato raggiunto il “completamento con un anno di anticipo del piano industriale e la messa a reddito a partire dal giugno scorso, dei notevoli investimenti atti alla realizzazione degli impianti eolici di Simeri e Tursi – Colobraro per una potenza complessiva di 82,55 MW” che unitamente “all’acquisizione di 82 MW di impianti eolici già operativi, perfezionata nel dicembre scorso, ha consentito al gruppo di consolidarsi tra i primi operatori eolici italiani”.
Grazie a tali operazioni, nonostante una ventosità media inferiore rispetto all’anno precedente, solamente in parte compensata dall’aumento dei prezzi di vendita, PLT energia ha riportato un valore della produzione a 99,9 milioni in crescita del 2,9% su base annua.
Il miglioramento più interessante riguarda tuttavia la gestione operativa. Nel dettaglio, l’Ebitda è salito da 13,3 milioni a 35,3 milioni, con un incremento del relativo margine dal 13,7% al 35,3% grazie alle azioni di efficienza operate sui costi di gestione.
L’Ebit si è invece attestato a 16,8 milioni (5,9 milioni nel 2016), dopo aver contabilizzato ammortamenti e accantonamenti balzati a 18,5 milioni.
Il saldo della gestione finanziaria ha invece evidenziato oneri netti per 9,2 milioni (4 milioni di proventi finanziari netti nel 2016), a seguito dei quali l’utile netto si riduce del 30% a 6 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2017 si è fissato a 226,1 milioni in aumento di 99,1 milioni rispetto a fine 2016, dopo aver spesato investimenti che hanno assorbito oltre 78 milioni.
L’andamento dei principali aggregati nei primi tre mesi del 2018
Il primo trimestre del 2018, chiusosi con un risultato netto totale di 1,8 milioni (0,8 milioni nel pari periodo del 2017), evidenzia un sensibile miglioramento della redditività: l’Ebitda del gruppo, pari a 11,1 milioni, risulta infatti più che raddoppiato su base annua (+104,5%), mentre l’Ebit segna un progresso dell’84,5% a 5,7 milioni.
Nel periodo in esame, “emergono pienamente i risultati frutto degli investimenti effettuati e la crescita della capacità installata a completamento del piano industriale” – sottolinea l’amministratore delegato Pierluigi Tortora, che aggiunge – “il contributo degli ultimi impianti eolici messi in esercizio da circa un anno testimonia la bontà della strategia di integrazione verticale da sempre seguita dal gruppo che consente fin dalla progettazione di ottenere il massimo della loro efficienza e di dispiegare le competenze crescenti della propria struttura organizzativa”.
Lo scenario dei prossimi mesi
“Lo scenario competitivo in cui operiamo”, afferma Pierluigi Tortora, “è favorevole sia se consideriamo i dati diffusi dal Fondo Monetario Internazionale per il 2018, sia se guardiamo ai provvedimenti varati dai diversi paesi, nonché dall’Italia, nel settore energetico”.
Per quanto attiene quest’ultimo, con D.M. del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente, riporta l’Ad, “è stata adottata la SEN (Strategia Energetica Nazionale) 2017, il piano decennale del Governo italiano per anticipare e gestire il cambiamento del sistema energetico”.
E sottolinea “l’Italia ha raggiunto in anticipo gli obiettivi europei, con una penetrazione di rinnovabili del 17,5% sui consumi complessivi al 2015 rispetto al target del 2020 di 17% e sono stati compiuti importanti progressi tecnologici che offrono nuove possibilità di conciliare contenimento dei prezzi dell’energia e sostenibilità”.
Fra i target quantitativi previsti dalla SEN, afferma Tortora, “quelli che riguardano il settore delle rinnovabili sono di raggiungere il 28% di rinnovabili sui consumi complessivi al 2030 rispetto al 17,5% del 2015” mentre “per quanto riguarda il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica il 2018 offre una visione rialzista rispetto alle quotazioni a termine per il secondo e ultimo trimestre”.
Analisti
Corporate Family Office SIM ripropone il buy con target price a 5 euro dopo la pubblicazione dei conti relativi al primo trimestre 2018, in quanto, “assumendo che non ci siano cambiamenti sostanziali nella tipica stagionalità del vento, il gruppo è sulla buona strada per raggiungere la previsione di un Ebitda a 41 milioni per la fine di quest’anno”.
Borsa – La decisa sovraperformance riflette l’apprezzamento della strategia
Il titolo ha chiuso la seduta di ieri con un ribasso dell’1,1%, portandosi a 2,81 euro.
Da inizio anno l’azione ha registrato un rialzo di oltre il 13%, sovraperformando nettamente il Ftse Aim Italia, salito nel periodo di circa l’1 per cento.
Una performance che dimostra l’apprezzamento della Borsa nei confronti di una strategia societaria focalizzata sulla crescita in armonia con l’ambiente produrre e sulla vendita di energia elettrica ai clienti finali, grazie alla progettazione, costruzione e gestione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, con una particolare attenzione al tema della sostenibilità.
Apprezzamento dimostrato anche verso una chiara politica di remunerazione degli azionisti, con un dividendo di 0,11 euro a valere sull’utile dell’esercizio 2017 e con un yield medio nel periodo 2015-2018 di circa il 4,35%.
Criticità
PLT energia, realtà attiva nello sviluppo, la realizzazione e la gestione di impianti eolici, fotovoltaici, a biomasse nonché nella vendita di energia elettrica e gas, è inevitabilmente esposta alle dinamiche e ai rischi che caratterizzano tale ambito.
Un primo fattore di rischio è legato alle risorse naturali e in particolare all’oscillazione della risorsa vento da un anno all’altro. Tale rischio è mitigato dai dati storici rilevati dalla messa in esercizio degli impianti, che evidenziano una produzione omogenea nel tempo che dovrebbe garantire le stime di producibilità.
Un altro elemento di rischio è legato all’evoluzione normativa che può incidere sul prezzo dell’energia elettrica e sul valore degli incentivi riconosciuti. In generale, i meccanismi di incentivazione pubblica possono risentire delle incognite e delle difficoltà del contesto economico-finanziario globale, con un impatto sull’attività normativa stessa e sulle politiche di supporto al settore delle rinnovabili.
Esiste poi un rischio connesso all’iter autorizzativo per la realizzazione dei nuovi impianti, che rischia di posticiparne l’avvio dei lavori di costruzione, ritardarne la messa in esercizio e ridurne il valore degli incentivi riconosciuti.
Infine, ma non meno importanti, i rischi di tasso di interesse e di liquidità. Il primo, è legato all’indebitamento finanziario, dove l’esposizione è influenzata da tassi fissi o variabili legati all’andamento dell’Euribor. Per quanto riguarda l’applicazione di tassi variabili, il gruppo si è garantito una copertura attraverso contratti di Interest Rate Swap.
Il secondo, invece, si ricollega al rischio di non disporre di un adeguato livello di liquidità, che può condizionare l’adempimento delle obbligazioni finanziarie e operative nei termini e nelle scadenze prestabilite.