ll Ftse Italia Servizi Finanziari chiude appena sopra la parità (+0,2%) ma facendo meglio dell’omologo europeo (-0,4%), reggendo grazie alla buona verve del comparto bancario (+1%) e uniformandosi sostanzialmente al Ftse Mib (-0,1%). Quest’ultimo è nuovamente rallentato dalla “guerra” commerciale alimentata dalle reciproche misure protezionistiche tra Stati Uniti e Cina.
Il focus rimane comunque concentrato sulle prossime mosse del neo esecutivo dopo che il nuovo inquilino del Tesoro, Giovanni Tria, durante il suo primo discorso alla Camera ha sottolineato che “L’Italia si impegna a ridurre il debito pubblico e negoziare con l’Europa livelli di deficit che consentano di sostenere, tramite gli investimenti pubblici, un’economia in crescita ma a ritmi più contenuti che nel 2017. l consolidamento di bilancio e una dinamica decrescente del rapporto debito/Pil sono condizioni necessarie per mantenere e rafforzare la fiducia dei mercati finanziari”.
La seduta tonica del settore creditizio si riflette solo parzialmente tra i titoli dell’asset management, tra i quali si mettono in evidenza Fineco (+0,9%), sostenuta ancora dai robusti dati sulla raccolta netta di maggio pubblicati nei giorni scorsi, e Banca Mediolanum (+1,1%), il cui Ad Massimo Doris ha anticipato che la raccolta netta di giugno sta andando bene.
Tornano gli acquisti su Poste Italiane (+1%) dopo lo stop tecnico di ieri dovuto allo stacco della cedola, con il mercato che resta in attesa della decisione sulla partnership nell’Rc auto.
Tra titoli legati alla gestione degli Npl si ferma il rally di doBank (-1,1%), nel giorno della presentazione del piano industriale 2018/20 che conferma i driver di crescita già alla base dell’attuale strategia, sondando però le nuove opportunità derivanti dagli Utp ed espandendosi in Grecia. Si segnala che il gruppo parteciperà al processo avviato da Banco Bpm per la cessione di un pacchetto da 3,5 miliardi di Npl. Dopo l’interruzione di lunedì, riprendono invece la risalita Banca Ifis (+4,4%) e, in misura minore, Cerved (+1,2%).
Tra le Small Cap frena Banca Intermobiliare (-1,7%), a tre giorni dalla conclusione dell’Opa totalitaria lanciata dal neo azionista di maggioranza, il fondo inglese Attestor, che in base agli ultimi aggiornamenti ha raccolto adesioni pari allo 0,49011% dei titoli oggetto della stessa.
Si mette in luce Banca Sistema (+0,7%), che ha perfezionato l’acquisto del 19,9% di Adv Finance per rafforzare la propria presenza nel business della cessione del quinto.