Amos Genish ribadisce il suo impegno in Telecom Italia fino al 2022 e anche oltre. Nel corso di un incontro con la stampa il manager ha smentito le voci su una sua possibile uscita e ha affrontato diversi temi, tra cui lo scorporo della rete, una partnership con Open Fiber, il rating della società e i diritti sul calcio. Inoltre il Ceo ha puntato l’indice contro alcuni membri del Cda, “indaffarati a diffondere congetture false e poco attendibili, che minano e mettono a repentaglio la capacità di centrare gli obiettivi”.
Per quanto riguarda la societarizzazione della rete Genish ha dichiarato di attendersi nelle prossime settimane un parere da parte dell’Agcom, incontrata lo scorso 27 marzo, e una maggior chiarezza dal punto di vista normativo.
Il Ceo ha aperto ad una collaborazione con Open Fiber, sottolineando che ci sarebbero dei vantaggi ad avere un player unico, ma bisogna comunque capire se dall’altra parte ci sia la stessa disponibilità ad una partnership.
Il manager ha dichiarato inoltre di aver incontrato due agenzie di rating e di avere ottenuto feedback positivi, ricordando l’obiettivo di ottenere un giudizio “investment grade” entro il 2019, per poi procedere alla distribuzione di dividendi, secondo quanto previsto dal piano industriale, migliorando così anche le performance borsistiche del titolo. Genish ha affermato anche che la società si sta muovendo bene per accelerare la generazione di free cash flow.
Infine, per quanto riguarda i diritti TV della serie A, il manager ha accusato di miopia la Lega calcio e si è rammaricato per la decisione di “architettare una nuova gara servita sul piatto a Sky”. In futuro, secondo Genish, Tim acquisterà contenuti sportivi, non solo sul calcio.