Intorno alle 15:45 Milano resta in coda alle Borse europee, con il Ftse Mib in calo dell’1,8 per cento. Negativi anche il Dax di Francoforte (-1%), frenato dal settore auto dopo il profit warning di Daimler, il Cac 40 di Parigi (-0,7%), l’Ibex di Madrid (-0,7%) e il Ftse 100 di Londra (-0,7%) dopo la riunione della Bank of England.
Avvio debole pure per Wall Street, con gli indici ancora frenati dalle incertezze legate all’escalation di tensioni con la Cina, che ha accusato gli Usa di inaffidabilità e ha confermato le tariffe addizionali su prodotti alimentari e auto statunitensi a partire dal 6 luglio.
Sull’obbligazionario il rendimento del decennale italiano risale di 18 bp al 2,69%, separato da un differenziale con il Bund tedesco in ascesa a 235 punti base. Secondo gli operatori, pesano le nomine dei leghisti euroscettici Borghi e Bagnai rispettivamente alla presidenza delle commissioni Bilancio della Camera e Finanze del Senato, oltre ad alcune dichiarazioni di Salvini che ha minacciato di tagliare il contributo dell’Italia al bilancio Ue in mancanza di aiuti sull’immigrazione e ha ribadito di voler smontare la riforma Fornero entro fine anno.
Intanto Angela Merkel ha rassicurato il premier italiano Conte in vista del vertice di domenica sul tema dei migranti, affermando che l’Italia verrà ascoltata e che la bozza UE diffusa ieri è già stata accantonata.
Il meeting della BoE ha chiuso una ricca tornata di appuntamenti con le maggiori banche centrali, seguite sempre con interesse dagli investitori per trarre indicazioni sulle prossime mosse di politica monetaria. La “Old Lady” ha lasciato i tassi inalterati, ma dal board sono emersi toni piuttosto restrittivi, con 3 membri intenzionati ad aumentare immediatamente il costo del denaro.
Il ritocco avverrà probabilmente nella riunione di agosto, ma nel frattempo la sterlina risale a 1,324 dollari e a 0,875 nei confronti dell’euro. La moneta unica risale dai minimi intraday a quota 1,159 dollari, mentre il cambio fra biglietto verde e yen resta sopra quota 110.
Per quanto riguarda l’agenda macro si attendono i dati sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona e l’indice principale statunitense, mentre l’evento clou di domani sarà il vertice dell’Opec di Vienna. Nel frattempo, fra le materie prime, le quotazioni perdono terreno con Wti e Brent in calo di oltre un punto percentuale rispettivamente a 65 e 73,5 dollari al barile. Debole l’oro, penalizzato dall’apprezzamento del biglietto verde, in area 1.265 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, male FCA (-3,7%) trascinata al ribasso dal taglio dell’outlook sull’Ebit di Daimler a causa della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Vendite anche sulle banche, con UNICREDIT a -3%, e sulle utilities in scia all’impennata dello spread, oltre che su PRYSMIAN (-2,9%) e FERRAGAMO (-2,2%).
Restano a galla, invece, ATLANTIA (+0,5%), MONCLER (+0,4%) e TENARIS (+0,2%), sostenuta dall’upgrade da “underperform” a “neutral” da parte di Exane BNP Paribas, che ha inoltre alzato il target price da 12 a 17 euro.