Prosegue la divergenza tra il listino tecnologico e quello delle small caps rispetto allo S&P500 (+0,2%) ed al Dow Jones, unico indice a terminare ieri in territorio negativo (-0,2%).
I primi due mettono a segno l’ennesimo record storico e sembrano inarrestabili con il Nasdaq che supera la soglia dei 7.800 anche se solo intraday, mentre il Russell 2000 rompe il nuovo muro dei 1.700 punti chiudendo praticamente sui massimi della seduta.
Al contrario, il Dow Jones prosegue la sua striscia negativa portando il ribasso a sette sedute consecutive, la peggiore performance dal marzo 2017.
La maggior parte degli undici settori dello S&P500 hanno chiuso in rialzo con l’immobiliare in evidenza (+1,1%).
Nel settore tecnologico si registra il balzo di Facebook (+2,3%) che mette a segno il nuovo massimo storico in scia alla comunicazione che gli utenti di Instagram hanno raggiunto la quota mensile di un miliardo.
Negativo il settore finanziario (-0,3%), malgrado lo spread tra il rendimento della scadenza biennale e quella decennale abbia rimbalzato dai minimi degli ultimi undici anni. Il T-bond sale di quattro punti base al 2,93%, mentre il biennale ne guadagna due al 2,57%.
Petrolio di nuovo in allungo con il greggio americano che sale dell’1,8% a 66,7 dollari al barile in scia al crollo delle scorte settimanali domestiche di greggio per quasi sei milioni di barili.