ll Ftse Italia Servizi Finanziari chiude con un ribasso dello 0,7 % e al di sotto dell’omologo europeo (invariato), non beneficiando del tutto dell’intonazione positiva del comparto bancario (+%) e archiviando la seduta in direzione opposta rispetto al Ftse Mib (-%). Quest’ultimo è supportato anche dalle conferme giunte arrivate dal nuovo inquilino del Mef, Giovanni Tria, il quale ha ribadito che la crescita sarà portata avanti senza appesantire i conti pubblici e mantenendo fermo l’obiettivo di far scendere il debito pubblico.
Affermazioni ripetute dallo stesso ministro agli esponenti dell’’Unione Europea, riaffermando la “centralità dell’Italia nell’area euro”.
La giornata positiva del settore creditizio impatta positivamente sui titoli dell’asset management, a partire da Fineco (+1%) e Banca Mediolanum (+0,5%).
Moderato rialzo per Poste Italiane (+0,5%), mentre cresce l’attesa degli investitori per la scelta del partner nell’Rc auto.
Vendite su Exor (-1,6%), che si è mossa in linea con l’andamento delle principali controllate quotate.
Tra titoli legati alla gestione degli Npl rally di doBank (+6%), nel giorno successivo alla divulgazione del piano strategico 2018/20 che conferma i driver di crescita già alla base dell’attuale strategia, sondando però le nuove opportunità derivanti dagli Utp ed espandendosi in Grecia, senza trascurare eventuali operazioni straordinarie. Altro passo in avanti nel recupero per Banca Ifis (+2,7%), mentre frena Cerved (-1,1%).
Tra le Small Cap Banca Intermobiliare (+0,6%) irrobustisce il trend positivo dell’ultimo periodo, a due giorni dalla conclusione dell’Opa totalitaria lanciata dal neo azionista di maggioranza, il fondo inglese Attestor, che in base agli ultimi aggiornamenti ha raccolto adesioni pari allo 0,50956% dei titoli oggetto della stessa.
Prosegue il buon momento di MutuiOnline (+1,4%), sostenuto anche dal recente ingresso nel mercato dei prestiti ipotecari vitalizi.