Il Ftse Italia Banche termina con un ribasso del 2,4% e sotto-performando di un punto percentuale l’analogo europeo (-1,4%), portandosi dietro anche il Ftse Mib (-2%). Quest’ultimo è stato rallentato dai nuovi dubbi sorti sulla tenuta dei conti pubblici dopo che il neo ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha dichiarato di voler procedere con la revisione della “riforma Fornero” sulle pensioni entro l’anno senza però specificare con quali coperture.
Inoltre, lo stesso Salvini ha minacciato di ridurre il contributo italiano al bilancio dell’Unione Europea, qualora quest’ultima non venga incontro alla richiesta di aiuto del Belpaese sulla questione relativa agli immigrati.
Senza contare la nomina dei leghisti Claudio Borghi e Alberto Bagnai, entrambi considerati euroscettici, rispettivamente alla presidenza delle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato.
Tali dinamiche hanno causato un repentino ampliamento dello spread Btp-Bund oltre 230 pb (mercoledì era in area 215 pb), impattando soprattutto sul comparto bancario. Quest’ultimo potrebbe aver risentito anche di qualche presa di beneficio, dopo i consistenti rialzi delle ultime sedute.
Le vendite colpiscono quasi tutti i titoli del listino principale con ribassi compresi tra il 2% e il 4%, con Banco Bpm che riesce però a limitare le perdite sotto questo range. Tiene meglio Mediobanca (-1%), la cui controllata MBCredit Solutions ha rilevato un pacchetto da 204 milioni di Npl da UniCredit.
Nel Mid Cap rallenta nuovamente Mps (-1,5%), i cui vertici nel frattempo stanno valutando alcune soluzioni per smaltire i 2,6 miliardi di crediti deteriorati non inclusi nella maxi cartolarizzazione da 24,1 miliardi.
Si ferma la corsa di Credem (-2,5%) a causa di qualche realizzo dopo il trend positvo delle ultimi giornate, mentre rallenta ancora Popolare Sondrio (-0,9%), con il Governo che potrebbe varare una moratoria per allungare i tempi per la trasformazione in spa. Performance peggiore, invece, per Creval (-2,8%), anch’esso reduce da alcune sedute in rialzo.
Tra le Small Cap sia Carige (-1,2%) sia Banco Desio (-0,5%) interrompono la mini serie positiva dei cinque giorni precedenti a causa di qualche presa di profitto.