Mercati – Rimbalzano gli Eurolistini in avvio, a Milano svetta Bper (+7,3%)

Apertura in territorio positivo per le borse europee, che rimbalzano in avvio dopo le forti vendite di ieri.

Intorno alle 9:20, a Milano il Ftse Mib guadagna lo 0,6% in area 21.800 punti. In frazionale rialzo anche il Ftse 100 di Londra (+0,2%), il Cac 40 di Parigi (+0,3%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,6%) e il Dax di Francoforte (+0,1%).

Continua però ad aleggiare sui mercati lo spettro di un ulteriore inasprirsi delle tensioni commerciali tra Usa e Cina dopo che quest’ultima ha risposto ai dazi di Washington con 34 miliardi di tariffe addizionali su prodotti americani come soia, frutta, carni e auto.

L’attenzione degli operatori è rivolta anche all’agenda macroeconomica di oggi, che prevede importati dati come l’indice PMI dell’Eurozona e degli Stati Uniti, oltre che quelli di Germania e Francia. Sempre per il Paese d’oltralpe è stato diffuso il dato sul Pil del primo trimestre, in linea con le attese.

Sul mercato delle valute, perde leggermente terreno il dollaro rispetto alla moneta unica, valute, con l’euro/dollaro risalito a 1,166, mentre si mantiene stabile il dollaro/yen a 110,1. In settimana il Presidente della Fed, Jerome Powell, ha confermato con decisione il programma per un graduale incremento dei tassi, mostrando ancora una volta la divergenza con le politiche prudenti indicate da Bce e BoE.

Nel mercato delle materie prime, tornano a salire i futures sul greggio, con il Wti a 66,3 $/bl (+1,1%) e il Brent a 73,9 $/bl (+1,2%). Gli occhi sono puntati sul meeting dell Opec+ in corso a Vienna, dal quale l’organizzazione potrebbe annunciare un accordo per un aumento graduale della produzione di greggio.

Obiettivo che non sembra più così scontato dopo che nella notte il Joint Ministerial Monitoring Committee, che suggerisce l’indirizzo del gruppo, ha trovato un accordo per un aumento nominale dell’output di 1 milione di barili al giorno, pari a un aumento reale di 600 mila barili, trovando però la ferma opposizione dell’Iran.

Nel comparto del reddito fisso, infine, in calo dopo la risalita di ieri lo spread tra Btp e Bund 231 a punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,66 per cento.

Tornando all’azionario, vola BPER in avvio (+7,3%) dopo che ieri Unipol ha annunciato l’intenzione di comprare circa il 5,2% del capitale, ad un prezzo per azione non superiore a 4,72 euro (che incorpora un premio del 6% circa rispetto al prezzo di chiusura di ieri).

Bene in generale il settore bancario, che rimbalza dopo il rosso di ieri, fra cui svettano UBI (+2,5%) e BANCO BPM (+2,1%).

Positiva anche PRYSMIAN che prova a risalire dopo i ribassi delle ultime sedute con un +2,1 per cento.

Si muovono invece in territorio negativo UNIPOL (-0,6%), dopo l’annuncio su Bper, UNIPOLSAI (-0,3%) e FCA (-0,5%), che non riesce per il momento a ripartire dopo le vendite che hanno colpito ieri il settore in scia al profit warning di Daimler.