Le notizie sull’allentarsi delle tensioni interne all’Opec in vista di un possibile accordo spinge al ribasso le quotazioni del petrolio e di conseguenza il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che lascia sul terreno 1,8 punti percentuali, sottoperformando il corrispondente indice europeo (-0,9%).
Vendite anche sugli Eurolistino con Piazza Affari fanalino di coda in ribasso del 2 per cento, appesantita dalla risalita dello spread che ha mandato in rosso bancari e utilities.
In attesa del meeting di oggi a Vienna dell’Opec e dei suoi alleati, i futures sul greggio hanno evidenziato un calo, poco dopo la chiusura, dell’1,6% a 73,3 $/bl per il Brent e dello 0,3% a 65,5 $/bl per il Wti, riducendo lo spread fra loro al minimo delle ultime tre settimane.
Come detto, il ribasso del petrolio è legato alle indiscrezioni che vedono vicino un accordo fra i membri dell’Opec+ per una riduzione dei tagli alla produzione, secondo fonti interne pari a 600 mila barili al giorno.
Inoltre, in Libia il generale Haftar ha ripreso il controllo dei terminal petroliferi oggetto di scontri negli ultimi giorni e la compagnia petrolifera nazionale ha annunciato il loro ritorno a pieno regime entro la prossima settimana.
Tornando all’azionario, le vendite penalizzano fra le big principalmente Saipem ed Eni, in calo entrambe dell’1,8 per cento.
Quest’ultima, secondo quanto emerge da un incontro tra il Ceo Descalzi e il governo egiziano, sarebbe pronta a investire altri 3 miliardi in Egitto, in aggiunta agli 8,4 già allocati.
Limita invece le perdite, chiudendo flat, Tenaris sostenuta dall’upgrade da “underperform” a “neutral” da parte di Exane BNP Paribas, che ha inoltre alzato il target price da 12 a 17 euro.
In rosso anche tutti gli altri titoli del settore: le Mid Saras (-3,2%) e Maire Tecnimont (-4,9%) e le Small d’Amico (-1,4%) e Gas Plus (-1,3%).