Servizi Finanziari – Ancora vendite sul settore (-2,2%), tiene meglio Fineco

ll Ftse Italia Servizi Finanziari chiude con un rosso del 2,2% e nettamente al di sotto rispetto all’omologo europeo (-0,9%), risentendo della performance negativa del comparto bancario (-2,4%) e uniformandosi al Ftse Mib (-2%). Quest’ultimo ha risentito delle nuove incertezze nate in merito ai possibili impatti sul bilancio pubblico dopo che il nuovo inquilino del Viminale, Matteo Salvini, ha affermato avere intenzione di rivisitare la “legge Fornero” sulle pensioni entro il 2016 senza però precisare in che modo.

Sempre lo stesso Salvini ha avanzato la possibilità di tagliare il contributo dell’Italia al bilancio dell’Unione Europea, nel caso in cui la stessa non tenga contro delle problematiche sollevate dalla penisola sulla tematica legata all’immigrazione.

A questo si aggiunge la designazione degli esponenti della Lega Claudio Borghi e Alberto Bagnai, entrambi riconosciuti come “nemici” dell’euro, rispettivamente alla presidenza delle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato.

Le vendite sul settore creditizio in scia alla risalita dello spread Btp-Bund condizionano anche titoli dell’asset management, con Fineco che però riesce a contenere il calo all’1 per cento.

Male Exor (-2,5%), il cui andamento ha risentito dei ribassi che hanno colpito le principali controllate quotate, in particolare Fca.

Nel Mid Cap tra titoli legati alla gestione degli Npl si ferma la corsa di doBank (-3,4%), innescata prima dalle attese e poi dalla divulgazione del piano industriale 2018/20. Dopo due giorni di rally, frena anche Banca Ifis (-2,9%), mentre Cerved (-0,1%) prosegue la striscia negativa delle ultime sedute.

Tra le Small Cap pesante stop per Banca Intermobiliare (-6,4%), che oggi vedrà la conclusione dell’Opa totalitaria lanciata dal neo azionista di maggioranza, il fondo inglese Attestor. In base agli ultimi aggiornamenti ha raccolto adesioni pari al 6,45998% dei titoli oggetto della stessa, con un’accelerata lo scorso 20 giugno.

In netta controtendenza Banca Sistema (+4,9%), dopo che la società ha stimato un potenziale impatto positivo di 150 pb sul Cet1 qualora entrasse in vigore la proposta avanzata dal Parlamento Europeo di ridurre la ponderazione del capitale di rischio per i prestiti assistiti dalla cessione del quinto dello stipendio (CQS) e della pensione (CQP) dal 75% attuale al 35 per cento.