A un anno dal proprio insediamento Paolo Fiorentino, amministratore delegato di Carige, fa il punto sull’andamento della banca e sui passi che l’hanno portato in soli 12 mesi a riportare la situazione in un alveo di sicurezza.
“Siamo riusciti a portare a termine il rafforzamento della banca in tempi rapidissimi. Abbiamo raggiunto, anche in termini di de-risking, già nel 2018 risultati superiori agli obiettivi di piano e ora ci aspettiamo che questo possa essere riconosciuto dalla Bce”, ha affermato il manager in una intervista.
In particolare, Fiorentino ha dichiarato che l’istituto, in costante contatto con gli organi di vigilanza dell’istituto di Francoforte, punta a che venga riconosciuto il lavoro fatto e che vengano quindi allentate le richieste suppletive di capitale imposte all’istituto.
Quanto al de-risking, dopo la cessione di due posizioni di crediti Utp (Unlikely to pay) approvare dal cda la scorsa settimana, il manager ha affermato che la cessione di un altro portafoglio importante attesa per l’autunno potrebbe essere anticipata a luglio, visto l’interesse da parte degli acquirenti. In totale, il gruppo ha in programma la vendita di circa 500 milioni di inadempienze probabili.
Il manager sottolinea la rifocalizzazione della strategia con l’uscita dal settore large corporate, dove il gruppo era poco competitivo rispetto ai maggiori istituti, e la concentrazione sulla propria missione di banca del territorio dedicata alla clientela delle famiglie e delle piccole imprese.