Mercati Usa – Si interrompe la discesa del Dow Jones (+0,5%)

Chiusura positiva nell’ultima seduta della precedente ottava per il Dow Jones (+0,5%) e per lo S&P 500 (+0,2%), mentre scendono di una inezia sia il Nasdaq che il Russell 2000, in calo rispettivamente dello 0,3 e dello 0,2 per cento, i quali consolidano i guadagni delle sedute precedenti.

Scende, invece, il VIX del 6% a 13,8 punti.

Il bilancio della scorsa settimana vede l’indice dei trenta titoli principali in arretramento del 2%, lo S&P500 dello 0,9% ed il Nasdaq dello 0,7 per cento.

Il risultato negativo è stato amplificato dai timori per le ritorsioni nei confronti delle nuove richieste di Trump di tariffe doganali sia sulle merci cinesi per addizionali 200 miliardi di dollari che sulle importazioni di auto europee con un’aliquota del 20 per cento.

Tuttavia, l’evento della settimana è stato il summit dell’OPEC terminato con un incremento della produzione per 600.000 barili al giorno, ben al di sotto della previsione di 1,5 milioni.

La reazione del prezzo del greggio è stata veemente con il WTI americano che è balzato in avanti di tre dollari del 4,6% a 68,6 dollari al barile trascinando al rialzo tutto il settore dell’energia (+2,2%), il più brillante nell’ultima seduta, seguito dal comparto delle materie prime (+1,4%).

Avanza anche il Brent (+3,4%), salito di due dollari e mezzo a $75,5 al barile.

Nell’ultima seduta, solo tre degli 11 settori dello S&P500 hanno chiuso in rosso con i finanziari (-0,5%) tra i più penalizzati.

In difficoltà Tesla, la società che produce auto elettriche di alta gamma, che perde il 3,1% sulle preoccupazioni di un’analista riguardo ai futuri cash flow dell’azienda.

Finale invariato per il comparto obbligazionario con il rendimento del decennale decennale fermo al 2,9% e la scadenza biennale che invece sale di due punti base al 2,55%comprimendo lo spread tra le due scadenze a solo 35 punti punti base, nuovo minimo da undici anni.

Dollaro in difficoltà che continua la sua fase di mini correzione portandosi fino a 1,165 nei confronti della moneta unica.

Sprofonda Bitcoin (-11%) con le altre criptovalute e scende per la prima volta da oltre un anno al di sotto della soglia dei 6.000 dollari.