ll Ftse Italia Servizi Finanziari archivia l’ottava con un ribasso del 2,3% e allineato all’omologo europeo (-2,4%), non beneficiando degli acquisti sul comparto bancario (+2,2%) e facendo peggio del Ftse Mib (-1,4%).Quest’ultimo ha risentito delle nuove incertezze sulla sostenibilità del bilancio pubblico dopo che il nuovo inquilino del Viminale, Matteo Salvini, ha fatto sapere di voler rivisitare completamente la “legge Fornero” sulle pensioni entro il 2018 senza però indicare con quali modalità.
Tutto questo anche se il neo responsabile del Tesoro, Giovanni Tria, ha ribadito che vuole perseguire la crescita senza aumentare il deficit, continuando al contempo a seguire la strada che porta alla riduzione del debito pubblico.
A questo si aggiunge la designazione degli esponenti della Lega Claudio Borghi e Alberto Bagnai, entrambi riconosciuti come “nemici” dell’euro, alla presidenza delle commissioni Bilancio delle due Camere.
La settimana positiva del settore creditizio impattain larga parte sui titoli dell’asset management, tra i quali si mettono in evidenza Fineco (+1,8%), Azimut (+1,1%) e Banca Mediolanum (+1,7%).
Arretra pesantemente Exor (-4,2%), il cui andamento ha risentito dei forti ribassi che hanno colpito le principali controllate quotate, oltre che dello stacco della cedola unitaria da 0,35 euro di inizio settimana.
Vendite su Poste Italiane (-3,7%), penalizzata soprattutto dal calo tecnico di lunedì dovuto allo stacco del dividendo di 0,42 euro per azione. Il mercato resta sempre in attesa della scelta del partner nell’Rc auto, attesa a breve.
Nel Mid Cap tra titoli legati alla gestione degli Npl prosegue la rimonta di Banca Ifis (+4,6%) e di doBank (+4,4%), i cui vertici in settimana hanno alzato il velo sul nuovo piano industriale 2018/20 che conferma i driver di crescita già alla base dell’attuale strategia, sondando però le nuove opportunità derivanti dagli Utp ed espandendosi in Grecia, senza trascurare eventuali operazioni straordinarie e con una significativa politica dei dividendi. Il gruppo guidato da Andrea Mangoni parteciperà anche alla procedura avviata da Banco Bpm per cedere un pacchetto da 3,5 miliardi di Npl. Segue a debita distanza Cerved (+1%), che riporta nettamente in positivo il bilancio dell’ultimo mese.
Tra le Small Cap Banca Intermobiliare pesante stop per Banca Intermobiliare (-9,7%) dopo un lungo rally, che lo scorso venerdì ha visto la conclusione dell’Opa totalitaria lanciata dal neo azionista di maggioranza, il fondo inglese Attestor. In base agli aggiornamenti finali, l’operazione ha raccolto adesioni pari al 6,73662% dei titoli oggetto della stessa, con un’accelerata proprio nella parte finale.
Si mette in luce Banca Sistema (+1%), dopo che la società ha stimato un potenziale impatto positivo di 150 pb sul Cet1 dalla proposta del Parlamento Europeo di ridurre la ponderazione del capitale di rischio per i prestiti assistiti dalla cessione del quinto dello stipendio (CQS) e della pensione (CQP) dal 75% attuale al 35 per cento, qualora entrasse in vigore.
Forte balzo di MutuiOnline (+14,8%), il quale è stato sostenuto anche dal recente ingresso nel business dei prestiti ipotecari vitalizi.