Mercati – Milano chiude a +0,3%, rimbalza Fca e arretra Tim

Seduta senza spunti per le Borse europee, che chiudono poco distanti dalla parità dopo le vendite della giornata precedente. A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni in rialzo dello 0,3% a 21.419 punti, lievemente arretrato rispetto al Ftse 100 di Londra (+0,6%) e all’Ibex 35 di Madrid (+0,4%). Leggermente negativo il Dax di Francoforte (-0,3%), invariato il Cac 40 di Parigi. Nel frattempo, a Wall Street, gli indici americani mostrano variazioni positive intorno allo 0,2 per cento.

Gli investitori continuano a valutare le possibili conseguenze delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Il clima resta piuttosto incerto e di sicuro non aiutano i segnali contrastanti provenienti dalla Casa Bianca.

Le ultime indiscrezioni, parzialmente confermate dal consigliere per il Commercio Peter Navarro, parlano di nuove misure per limitare gli investimenti tecnologici cinesi in Usa e bloccare le esportazioni di tecnologie strategiche verso Pechino, anche se il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, ha provato a spiegare che tali provvedimenti non riguarderanno solo la Cina.

Intanto, sul Forex, l’euro rimane poco sotto quota 1,17 nei confronti del dollaro e a 128,3 yen, mentre il cambio fra biglietto verde e valuta nipponica si attesta a 109,9.

Fra le materie prime tornano a salire le quotazioni del greggio, con Wti e Brent in rialzo rispettivamente a 69,3 (+1,7%) e 75,2 (+0,8%) dollari al barile, sostenute dai problemi legati alla produzione libica e dalle parole del segretario all’Energia americano, Rick Perry, sul fatto che l’aumento pianificato della produzione non sarà sufficiente a fermare la risalita dei prezzi. Sui minimi da inizio anno, invece, l’oro, sotto i 1.260 dollari l’oncia.

Sotto pressione il comparto del reddito fisso, in particolare in Italia dopo le aste di CTz e BTp-i per tre miliardi con tassi in marcato rialzo. Il rendimento del Btp decennale risale al 2,89% e lo spread con il Bund si amplia a 255 punti base.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano FCA (+2,8%) e STM (+2,2%) dopo le ultime sedute in rosso, oltre a BUZZI (+2,1%), UNIPOLSAI (+1,8%) e BREMBO (+1,6%). Ben intonate le utilities, mentre arretrano le banche.

Chiudono in coda al Ftse Mib anche TELECOM ITALIA (-2,9%), all’indomani del cda in cui l’Ad Amos Genish ha chiarito le proprie posizioni agli altri consiglieri, LEONARDO (-2%), nonostante il nuovo contratto in Usa da 193 milioni di dollari, e FERRAGAMO (-1,3%), mentre si apprende che il direttore marketing e comunicazione di Salvatore Ferragamo, Antonio Burrello, sarebbe in uscita dal gruppo.