Rallentano a metà seduta le Borse del Vecchio Continente, mantenendosi comunque in territorio positivo dopo i forti ribassi di ieri innescati dai crescenti timori relativi a una guerra commerciale.
Intorno alle 12:15, a Milano il Ftse Mib oscilla sulla parità in area 21.370 punti. In lieve rialzo il Dax di Francoforte (+0,1%), il Ftse 100 di Londra (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%).
Sembra dunque fermarsi momentaneamente il sell-off sulle tensioni commerciali, che permangono però sullo sfondo.
Peter Navarro, consigliere per il commercio della Casa Bianca, ha provato ad abbassare i toni, sminuendo rischi e reazioni su una possibile guerra commerciale e negando siano in programma nuove restrizioni nell’immediato.
Intervento arrivato dopo che il segretario al Tesoro Usa Steve Mnuchin aveva confermato la possibilità di un blocco agli investimenti, non solo cinesi ma di tutti i Paesi che “stanno cercando di rubare la nostra tecnologia”.
Sul Forex, il dollaro guadagna terreno sulla moneta unica, con l’euro/dollaro a 1,166, mentre rimane stabile il dollaro/yen a 109,7.
Nel comparto del reddito fisso, in risalita a 258 punti base lo spread Btp-Bund, con il rendimento del decennale italiano al 2,91 per cento.
Fra le materie prime, tornano a salire le quotazioni del greggio, con il Wti a 68,3 $/bl (+0,3%) e il Brent a 75,1 $/bl (+0,5%). Dopo le difficoltà incontrate dagli impianti di trasporto canadesi, che dovrebbero permanere fino ad agosto, l’aumento del prezzo del petrolio è favorito dalle nuove incertezze sull’output libico, affetto dagli scontri fra i rivali interni. In leggero calo invece l’oro a 1.257,4 dollari l’oncia (-0,7%).
Tornando a Piazza Affari, svetta FCA (+2,4%), rimbalzando dopo le forti vendite delle ultime sedute sui possibili effetti della guerra commerciale sul settore dell’auto.
Buon rimbalzo anche per i servizi pubblici, fra cui si evidenzia ITALGAS (+2,1%), e STM (+1,6%). In rosso invece FERRAGAMO (-2,1%), BANCO BPM (-2,3%) e LEONARDO (-2,3%).