Seduta pesante per tutti gli indici principali a Wall Street con il Dow Jones che lascia sul terreno l’1,3%, lo S&P500 l’1,4%, il Russell 2000 l’1,7% ed il Nasdaq il 2,1%.
Nel finale i listini vengono “salvati” dalle dichiarazioni di Navarro, il consigliere in materia commerciale di Trump, che sminuisce i rischi di una guerra commerciale sostenendo che la reazione dei mercati azionari fosse eccessiva consentendo loro un rimbalzo dai minimi.
In evidente calo l’indice dei semiconduttori (-3,7%) e la pattuglia dei titoli FANG che perde in media circa cinque punti percentuali.
VIX in salita del 26% a 17,33 dopo aver sfiorato un massimo a 19,5 punti.
Lo S&P500 riesce nel finale a chiudere di un soffio al di sopra della media mobile a 50 giorni.
Malgrado il recupero di oltre cento punti finali, Il Dow Jones termina invece al di sotto della media a 200 giorni per la prima volta in oltre due anni.
Nove degli undici settori dello S&P terminano in rosso zavorrati dal comparto tecnologico (-2,3%) con i cinque titoli FAANG – Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google che perdono tra l’1,5% ed il 6,5%.
Unici settori in verde le utilities (+1,7%) ed i consumi durevoli (+0,4%).
“Flight to safety” sul mercato obbligazionario con il rendimento del titolo decennale che perde due punti base al 2,88%, mentre il petrolio lima i guadagni della seduta precedente scendendo dello 0,7% a 68 dollari al barile.
Dollaro in forte calo che lascia sul terreno una figura completa (100 bips) nei confronti dell’euro fino a 1,175 ma recupera qualcosa nella mattinata asiatica fino a 1,1715.