È attesa per la prossima settimana la riunione dei vertici della Banca europea per la ricostruzione e sviluppo (Bers) che dovrà decidere sul finanziamento da 1,2 miliardi di euro a favore del progetto Trans adriatic pipeline (Tap).
Nel dettaglio, i tecnici dell’istituto di credito hanno avviato ieri l’analisi finale sull’operazione, mentre il consiglio della banca con sede a Londra si riunirà il 4 luglio per decidere sul via libera all’iniezione di liquidità a favore del consorzio che sta realizzando l’infrastruttura che trasporterà il gas dal giacimento Shah Deniz 2 in Azerbaijan fino all’Italia. Nel dettaglio, la Bers erogherebbe 500 milioni a cui si affiancherebbe un prestito sindacato di 700 milioni.
Il prestito in esame andrebbe ad aggiungersi a quello di 1,5 miliardi concesso dalla Banca Europea per gli Investimenti e deliberato lo scorso 6 febbraio e al finanziamento da 14 milioni ottenuto grazie al programma comunitario Connecting Europe Facility.
Nel complesso, Bers e Bei garantirebbero una copertura di oltre 2,7 miliardi su un costo stimato di 4,5 miliardi per la realizzazione del progetto. Il sostegno finanziario al Tap di questi due istituti è legato alla rilevanza internazionale dell’infrastruttura, mentre con riferimento alla sola Italia il gasdotto consente di diversificare le fonti di approvvigionamento, di aumentare l’offerta con effetti positivi sul prezzo del gas e di diventare un hub del gas in Europa.