Il comparto del risparmio gestito, a maggio, ha riportato una raccolta netta negativa pari a 6,9 miliardi (flussi positivi poco oltre 9 miliardi nel mese di confronto). Un andamento ascrivibile sia al comparto dei fondi, che ha registrato deflussi per 2,6 miliardi (sottoscrizioni pari a 12,5 miliardi a maggio 2017) sia alle gestioni di portafogli, che hanno subito riscatti per 4,3 miliardi (flussi negativi poco oltre 1 miliardo nel corrispondente periodo del 2017). Il dato del mese in esame fa scendere il totale dei primi cinque mesi del 2018 a 9,9 miliardi (-76,8% annuo). Esaminando gli afflussi per tipologia di fondi, a maggio la performance più significativa è stata realizzata dai flessibili con sottoscrizioni poco oltre 1 miliardo. Quelli obbligazionari, al contrario, hanno registrato rilevanti deflussi per 3,6 miliardi.
Il settore dell’asset management, a maggio, ha registrato una significativi riscatti con una raccolta netta negativa di 6,9 miliardi, a fronte di sottoscrizioni di poco superiori a 9 miliardi nello stesso mese del 2017. Il tutto a causa della forte volatilità che ha caratterizzato i mercati nel periodo in esame, a causa dell’incertezza politica.
Un andamento ascrivibile ai rilevanti riscatti che hanno riguardato sia i fondi comuni di investimento, la cui raccolta netta è stata negativa per 2,6 miliardi (flussi positivi per 12,5 miliardi a maggio 2017), sia le gestioni di portafogli, che hanno riportato deflussi per 4,3 miliardi (riscatti per oltre 1 miliardo nel periodo di confronto).
In particolare, la raccolta netta evidenzia che, all’interno delle gestioni collettive, i fondi aperti hanno riportato flussi negativi pari 2,4 miliardi (sottoscrizioni per 12,4 miliardi a maggio 2017). Il dato porta il totale da inizio anno a poco oltre 9 miliardi (-73,8% rispetto ai primi cinque mesi del 2017). I fondi chiusi, invece, hanno registrato modesti riscatti per 207 milioni (moderati flussi positivi pari a 138 milioni nel periodo di confronto). Il flusso di maggio spinge così il totale da inizio 2018 a 585 milioni (+147,9% annuo). Il totale delle gestioni collettive si fissa a 9,6 miliardi (-72,3% rispetto al periodo gennaio-maggio 2017).
Passando alle componenti delle gestioni di portafogli, emerge che quella riferita al segmento istituzionale ha subito forti deflussi per 3,5 miliardi (deflussi per 1,8 miliardi nel mese di confronto). Le gestioni retail hanno mostrato, invece, riscatti contenuti a 872 milioni (sottoscrizioni per 771 milioni ad aprile 2017). Il totale da inizio anno presenta un saldo positivo di 869 milioni (-82,3% annuo) per le prime e negativo per 577 milioni per le seconde (sottoscrizioni per 3,1 miliardi nei primi cinque mesi del 2017). Il flusso del mese in esame porta il totale complessivo dei primi cinque mesi a 292 milioni (-96,4% rispetto allo stesso periodo del 2017).
A fine maggio scorso il patrimonio gestito è sceso a 2.065 miliardi, dopo il massimo storico di 2.091 miliardi toccato ad aprile.
All’interno dei fondi comuni d’investimento, le scelte degli investitori si sono rivolte soprattutto ai fondi bilanciati, con sottoscrizioni poco oltre 1 miliardo (2,2 miliardi a maggio 2017), e a quelli flessibili, con una raccolta netta positiva di 392 milioni (2,7 miliardi nel mese di confronto), a dimostrazione che nell’attuale fase di volatilità dei mercati gli investitori lasciano ampi spazi di manovra al gestore per spostarsi tra le varie asset class.
I fondi monetari, invece, hanno registrato modesti riscatti pari a 55 milioni (flussi negativi per 2,2 miliardi nello stesso mese del 2017), a fronte della necessità di liquidità immediata degli investitori.
Molto più consistenti i deflussi realizzati dai fondi obbligazionari, pari a 3,6 miliardi (7,3 miliardi di flussi positivi a maggio 2017), scontando anche le preoccupazioni sui movimenti dei tassi.
I fondi azionari, infine, hanno riportato flussi negativi per 157 milioni (sottoscrizioni per 2,4 miliardi nel periodo di confronto).
Si segnala che il flusso di maggio è influenzato dalle consuete operazioni legate alla gestione della liquidità interna del gruppo Generali (-1,4 miliardi) e da una componente una tantum riferita a Credem (-3,7 miliardi). Quest’ultimo, dallo scorso 30 aprile, ha trasferito il mandato delle gestioni separate vita da Euromobiliare Sgr a Credemvita, comportando l’uscita dal perimetro della rilevazione Assogestioni di 3,7 miliardi (entrati in quello assicurativo) ma senza disinvestimenti da parte della clientela.
Per quanto riguarda gli altri operatori, Intesa Sanpaolo ha riportato lievi deflussi per 206,2 milioni, mentre Anima ha subito riscatti per 670,6 milioni. Flussi positivi per Ubi (372 milioni), Poste Italiane (99,6 milioni), Azimut (31,3 milioni) e Banca Mediolanum (129,3 milioni).