Deutsche Bank continua a sprofondare alla Borsa di Francoforte. Intorno alle 10:00 le azioni lasciano sul terreno il 3,6% a 8,88 euro, trattando sui minimi storici. Da inizio 2018 quotazioni hanno perso quasi il 45% del loro valore.
Il gruppo è alle prese con un processo di ristrutturazione dopo diversi trimestri di conti in rosso. Anche quello che sta per chiudersi dovrebbe registrare risultati deludenti per quanto riguarda il giro d’affari.
Per recuperare redditività il management ha predisposto un piano di riduzione dei costi operativi, attesi scendere a 22 miliardi entro fine 2019 (a 23 miliardi quest’anno). Circa la metà dei tagli riguarderà il corporate e investment banking, di cui verrà ridotta la presenza in alcuni Paesi.
Per raggiungere l’obiettivo, è stata annunciata la sforbiciata di oltre 7.000 unità dei dipendenti (4.000 solo nel 2018), che dovrebbero scendere a meno di 90.000 a fine 2019. Gli addetti al trading azionario sono previsti diminuire del 25 per cento.
Nei giorni scorsi S&P ha ridotto il rating sul colosso tedesco, mentre Fitch, pur confermando il giudizio, ha abbassato l’outlook a negativo. Entrambe le agenzie vedono grossi rischi nell’esecuzione del piano di ristrutturazione.
Tuttavia, nei giorni scorsi una buona notizia è arrivata dagli Stati Uniti, dove le controllate hanno superato gli stress test effettuati dalla Fed, dopo che erano circolati alcuni rumor sul fatto che le attività nel Paese americano erano considerate a rischio dalla stessa banca centrale statunitense.
La performance odierna risente anche della conferma degli ultimi giorni delle raccomandazioni ‘sell’ da parte di Société Générale (target price a 8 euro), ‘reduce’ da parte di Commerzbank (prezzo obiettivo a 11 euro) e ‘underperform’ da parte di Exane Bnp Paribas (target price a 9,60 euro).