Dopo le dimissioni del presidente Giuseppe Tesauro e del consigliere Stefano Lunardi, Carige dovrà ridefinire il proprio assetto di vertice. Un processo che verrà monitorato dalla Bce, con la quale è aperto un dialogo che tocca diversi temi.
Un incontro tra l’Ad Paolo fiorentino e gli esponenti dell’autorità di controllo di Francoforte è previsto entro questa settimana. Dopo avere raccolto le osservazioni della banca centrale, sarà convocato il cda che dovrà decidere la nuova governance.
Un’ipotesi sul campo è che le funzioni di presidente siano assegnate al vice presidente Vittorio Malacalza. Su questo punto bisognerà sentire il parere della Bce perché, in occasione dell’autorizzazione a portare la propria quota al 28% nel corso dell’aumento di capitale, la Vigilanza aveva espressamente raccomandato che la Malacalza Investimenti si astenesse dall’esercitare un’azione di direzione e coordinamento operativa.
La holding dell’imprenditore piacentino non ha sfruttato a pieno la possibilità di incremento della partecipazione fermando la propria quota al 20,6%, che gli garantisce comunque di essere il principale azionista.
Bisognerà vedere, inoltre, se la Bce chiederà a Fiorentino lumi sulle critiche alla gestione contenute nella lettera di dimissioni del consigliere Lunardi che accusa il management di non avere fatto abbastanza in tema di riduzione dei costi e che la redditività della banca viene mantenuta solo attraverso le operazioni straordinarie di cessione.