Pesante flessione del titolo a Piazza Affari, in scia ai timori legati ai possibili dazi Usa sulle importazioni di veicoli. Intorno alle 14:30, le azioni Fca cedono il 4,7% tornando sotto quota 16 euro, rispetto al -0,9% del Ftse Mib e al -2,3% dell’indice settoriale europeo.
Il comparto automotive resta quindi sotto pressione per via della minaccia dell’amministrazione Trump di tariffe del 20% sull’import di auto, con il presidente americano che oggi ha annunciato che si starebbe per concludere la valutazione su eventuali dazi alle auto provenienti dall’Europa.
Negli scorsi giorni, l’ad di Fca Sergio Marchionne aveva cercato di stemperare le preoccupazioni, affermando che eventuali dazi “non sono la fine del mondo” e che si tratta di “un problema da gestire: tutto è gestibile”.
Secondo il manager, inoltre, la posizione di Italia e Francia sarebbe diversa rispetto alla Germania, la quale potrebbe essere colpita maggiormente rispetto alle altre due, mentre “Fca produce quasi 3 milioni di autovetture in Nord Amerca”.
Alcuni analisti ritengono comunque che il gruppo subirebbe un duro colpo dall’imposizione di tariffe da parte degli Usa. Secondo Evercore ISI, eventuali dazi del 25% ridurrebbero i profitti di Fca, nello scenario peggiore, i profitti di Fca fino a 742 milioni di euro.
Tariffe in aumento dall’attuale 10% al 20% sulle importazioni dall’Europa, invece, significherebbero un calo dei profitti fino a 526 milioni di euro.
Lo scorso anno, il gruppo ha esportato negli Stati Uniti 158.553 veicoli provenienti da fuori l’area Nafta (fonte Automotive News), 136.827 dei quali provenienti dall’Unione europea.























