Prosegue anche nella seduta di ieri il buon momento del Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale che, in scia al prezzo del petrolio, segna un incremento dello 0,4 per cento, sovraperformando il corrispondente indice europeo (-0,5%).
In ribasso invece le Borse europee, appesantite ancora una volta dalle tensioni commerciali, con il Ftse Mib in calo di 0,6 punti percentuali.
Continua la salita del prezzo del greggio, che vede il Wti scambiare poco dopo la chiusura a 73,3 $/bl, dopo aver toccato i massimi da novembre 2014 a 73,89 dollari, e il Brent a 77,3 $/bl.
Oltre al brusco calo delle scorte evidenziato mercoledì dai dati EIA e al monito lanciato dagli Stati Uniti a sospendere l’import di petrolio iraniano entro il prossimo 4 novembre, continua a tenere banco la crisi dell’export libico dopo che la Noc di Bengasi ha fermato le consegne dai porti entrati in suo possesso.
Dall’altro lato della barricata, la Noc di Tripoli, riconosciuta internazionalmente, ha intimato che percorrerà vie legali contro chi sottoscriverà accordi paralleli con l’istituzione rivale, non autorizzata alla vendita del greggio libico sul mercato.
Tornando all’azionario, in progresso Saipem (+1,4%) ed Eni (+0,3%), che ha confermato i progressi nella commercializzazione del GNL e il timing della decisione finale di investimento per il progetto in Mozambico.
In leggero calo invece Tenaris che cede lo 0,6 per cento.
In rialzo entrambe le Mid Cap Maire Tecnimont e Saras, in progresso di 1,5 e o,6 punti percentuali.
In controtendenza infine le Small Cap d’Amico (-1,3%) e Gas Plus (-1,8%).