“È nei nostri propositi allargare l’operatività in zone limitrofe, o comunque vicine, a quelle già presidiate, estendendo il raggio d’azione a est nel Triveneto e a sud in Emilia Romagna, regioni nelle quali la nostra presenza è minore, se confrontata con il potenziale dei relativi mercati”.
È quanto viene precisato nella lettera che i vertici di Popolare Sondrio inviano periodicamente ai 173.000 soci per fornire un ragguaglio sul primo semestre dell’anno
Nella missiva si fa anche riferimento anche alla riforma delle banche popolari, in merito alla quale viene ricordato che “nei prossimi mesi, prima in sede cautelare e poi di merito, si esprimerà il Consiglio di Stato”.
“Assicuriamo – proseguono il consigliere delegato Mario Alberto Pedranzini e il presidente Francesco Venosta nella lettera – “come sempre, tempestività e diligenza nel rispetto della legge”. L’istituto valtellinese è l’unico tra le popolari quotate che deve ancora trasformarsi in spa.
Infine, nella missiva viene ribadito l’impegno a migliorare ulteriormente la qualità dell’attivo e a ridurre lo stock di crediti deteriorati.