Il gap down aperto lo scorso 21 maggio dalle quotazioni dei titoli del gruppo del risparmio gestito, a seguito dello stacco del maxi-dividendo da 1 euro, è stato solo parzialmente coperto in quanto la forte pressione dei venditori ha finito per spingere i corsi delle azioni Azimut a ridosso della soglia dei 13 euro.
A questo punto, l’eventuale cedimento dell’importante supporto statico posizionato a 12,946 euro potrebbe rappresentare per le quotazioni dei titoli del gruppo fondato e presieduto da Pietro Giuliani un nuovo segnale di debolezza. L’ulteriore deterioramento del quadro grafico di breve periodo, infatti, potrebbe favorire una discesa fino a 12,68 euro, al di sotto del quale gli obiettivi ribassisti di breve periodo per i corsi delle azioni Azimut sono individuabili a 12,43 euro prima e a quota 12 euro in seguito.
Lo scenario negativo appena delineato per le quotazioni dei titoli del gruppo finanziario potrebbe essere accantonato nel caso di superamento, confermato in chiusura di seduta, della resistenza statica posizionata a 13,19 euro. In questo caso, i corsi delle azioni Azimut potrebbero tentare un allungo verso la successiva resistenza posizionabile a quota 13,485 euro, al di sopra della quale i target rialzisti sono individuabili a 13,875 euro prima e a 14,10 euro in seconda battuta.
La performance da inizio 2018 dei titoli Azimut è pari al -13,7%, mentre il target price medio sulla base dei contributi dei 12 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 16,07 euro, con un potenziale rialzista del 23 per cento.
Prezzo di riferimento: 13,05 euro
+8,0% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 14,10 euro;
+6,3 % è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 13,875 euro;
+3,3% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 13,485 euro;
+1,1% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 13,19 euro;
-0,8% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 12,946 euro;
-2,8% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 12,68 euro;
-4,8% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 12,43 euro;
-8,0% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 12 euro.