Paolo Fiorentino, Ad di Carige, in un’intervista ha fatto il punto della situazione, toccando le principali questioni che riguardano la banca.
A proposito del de-risking in corso, il manager ha affermato che “siamo in linea con quanto abbiamo annunciato. Per gli Utp abbiamo un’offerta per circa 400 milioni, che scadrà il 26 luglio, e alcune offerte binding. Invece, per gli Npl è in corso l’application per la Gacs”.
Fiorentino nell’intervista ha confermato l’obiettivo di “alleggerire il bilancio dal peso degli Npl per 1 miliardo e degli Utp per 500 milioni, scendendo a 2,7 miliardi a fine anno e con una copertura del 50%”.
Il Ceo ha fatto presente che: “Il 2018 deve essere l’anno della svolta. Dobbiamo pulire il bilancio e, fatto questo, con un’efficiente allocazione del capitale, ritornare al mercato, cambiando focus, da large corporate a small business”.
Fiorentino si è anche soffermato sulle recenti dimissioni del presidente Giuseppe Tesauro, precisando che “sono emersi punti di vista profondamente divergenti sulla gestione della banca e sulla sua governance”.
L’Ad ha fatto presente che l’assemblea che dovrà nominare presidente e vice presidente “è preferibile convocarla dopo agosto”.
Fiorentino ha concluso l’intervista affermando che il tutto “permetterà agli azionisti della banca di fare delle scelte, verso un merger o per un futuro stand alone, la decisione a quel punto sarà esclusivamente loro”.
Si ricorda che la settimana scorsa anche Stefano Lunardi si era dimesso dal cda per differenze di vedute sulla gestione della banca e, secondo alcuni rumor di stampa, anche Francesca Balzani potrebbe compiere lo stesso passo. La vicenda relativa all’assetto di governo è monitorata anche dalla Bce.
Intanto a Piazza Affari il titolo continua a risentire delle incertezze legate alla governance, lasciando sul terreno il 2,4% a 0,0081 euro intorno alle 11:00, riducendo però le perdite rispetto alla prima parte della mattinata, quando era arrivato a cedere quasi il 4 per cento.