Vendite sulle Borse internazionali nella prima seduta del nuovo semestre e di una settimana decisiva sul fronte delle questioni commerciali, in vista dell’entrata in vigore dei dazi tra Stati Uniti e Cina.
A Milano il Ftse Mib chiude in calo dello 0,9% a 21.427 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-0,6%), il Ftse 100 di Londra (-1,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,7%), mentre gli indici di Wall Street viaggiano poco sotto la parità.
Il protezionismo resta al centro dell’attenzione degli investitori in attesa del 6 luglio, data in cui gli Stati Uniti dovrebbero introdurre ulteriori tariffe per 34 miliardi di dollari su prodotti cinesi. La probabile replica di Pechino potrebbe poi indurre Trump ad innalzare le misure fino a 400 miliardi. A ciò si aggiungono gli avvertimenti di Bruxelles, pronta a reagire con forza a eventuali dazi sulle importazioni di auto europee, oltre alle indiscrezioni su una possibile uscita degli Usa dall’Organizzazione Mondiale del Commercio.
In Europa tiene banco pure la questione migranti, alla base dello scontro politico interno nel governo tedesco fra Angela Merkel e il leader della Csu Horst Seehofer. Dinamica che contribuisce a penalizzare l’euro, in calo a 1,16 dollari e a 128,5 yen, mentre il cambio fra biglietto verde e valuta nipponica è stabile a 110,9. In discesa pure lo yuan, che scivola a quota 6,658 nei confronti del biglietto verde.
La moneta unica risente in parte anche degli ennesimi dati deboli sulla crescita, con la prospettiva di una guerra commerciale che andrebbe a penalizzare maggiormente l’economia dell’Eurozona rispetto a quella americana. A giugno si registra il nuovo rallentamento del settore manifatturiero, con il relativo indice Pmi di Markit dell’Eurozona al minimo da un anno e mezzo (55,5 punti).
Da segnalare anche gli omologhi numeri sottotono sul settore manifatturiero cinese, mentre negli Usa il Pmi ha superato nettamente la rilevazione preliminare, nonostante il calo rispetto a maggio. Per quanto riguarda l’Italia, il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al 10,7% a maggio, mentre il settore manifatturiero ha fatto segnare un’accelerazione.
Sull’obbligazionario si riduce lo spread Btp-Bund, in area 233 punti base dopo avere superato i 240 bp, con il rendimento del Btp decennale al 2,63 per cento.
Tra le materie prime calano leggermente le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 73,7 e 77,7 dollari al barile, dopo che Trump ha chiesto all’Arabia Saudita di aumentare la produzione. Oro ancora in prossimità dei minimi da inizio anno, a 1.244 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, i segni rossi investono la maggior parte del Ftse Mib e in particolare RECORDATI (-12,5%), che ha annunciato la cessione della quota di maggioranza al fondo di private equity Cvc a 28 euro per azione, con un forte sconto rispetto ai 34 euro della chiusura di venerdì. Ancora in deciso ribasso MEDIASET (-3,7%), sull’onda lunga del report di Morgan Stanley.
In controtendenza BANCO BPM (+0,8%) e UNIPOLSAI (+0,4%). Sullla parità FCA, che prevede vendite in aumento a giugno nel mercato americano.